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Quella tenacia di don Piero

Quella tenacia di don Piero

Don Piero Bertotti è mancato all'età di 84 anni

Un uomo dall’intelligenza fuori dal comune, che ha sempre contraddistinto il suo stile oratorio, preciso, efficace, mai banale. Un uomo che è stato per quasi mezzo secolo salda guida della comunità, maestro degli insegnamenti del Vangelo ma anche maestro di vita, tra la gente. Un uomo dalla tenacia straordinaria, che l’ha tenuto lì, più forte delle sofferenze e del lento venir meno delle forze. E’ stato ricordato così, venerdì mattina, in una fredda giornata di fine novembre, Monsignor don Piero Bertotti. A distanza di poche settimane dalla scomparsa di don Nicolino Averono, storico prevosto di Castelrosso, in quest’autunno che è già pieno inverno, Chivasso perde un’altra sua guida spirituale. Don Piero, sacerdote del Duomo Collegiata di Santa Maria Assunta, si è spento martedì sera, intorno alle 20.30, all’età di 84 anni. Se ne è andato serenamente, nella sua casa parrocchiale, a pochi passi dal Duomo, dopo che da tempo le sue condizioni di salute erano andate via via peggiorando. La notizia ha ovviamente scosso l’intera città. Don Piero è stato canonico del Duomo per 46 anni. Arrivò qui l’8 dicembre 1967. Originario di Rivarolo, dove nacque l’8 ottobre 1929 e dove venne ordinato sacerdote il 20 aprile 1952, ricevette il primo incarico proprio a Chivasso: fu viceparroco, dal 1952 al 1960. Dal 1960 al 1963 fu viceparroco a San Lorenzo, a Ivrea, quindi vicerettore dell’istituto “Artigianelli” di Ivrea dal 1963 al 1965. Fu parroco, per la prima volta, dal 1965 al 1967 a Banchette. Poi, l’arrivo a Chivasso, da dove non se ne è più andato. Anche in quest’ultimo periodo, don Piero ha continuato a reggere la parrocchia del Duomo, coadiuvato dal vice parroco don Luca Pastore. Di questi 46 anni, i chivassesi si ricordano tanti momenti. Uno su tutti, la visita del Papa Giovanni Paolo II, nel marzo 1990, visita di cui don Piero fu uno dei principali artefici. Il 6 maggio di un anno fa, la comunità di fedeli si era stretta intorno a lui per festeggiare, seppur in maniera decisamente riservata, com’era una sua volontà, i suoi sessant’anni di ordinazione sacerdotale. Quella stessa comunità di fedeli che venerdì ha gremito il Duomo per i funerali officiati dal Vescovo Monsignor Edoardo Cerrato. C’erano tutti i chivassesi cresciuti con don Piero, tanti sacerdoti della Diocesi di Ivrea, l’amico di sempre, quasi un fratello, Monsignor Luigi Bettazzi, don Cua, Monsignor Giuseppe De Andrea, nunzio apostolico a Roma. C’erano il sindaco Libero Ciuffreda e la sua amministrazione, Andrea Fluttero e Bruno Matola, i consiglieri regionali Gianna Pentenero e Roberto Tentoni. “La miglior testimonianza di quanto ci ha lasciato don Piero è rinnovare l’impegno di vivere nell’ottica evangelica che lui ci ha impartito - ha spiegato il Vescovo Cerrato -. Ho conosciuto poco don Piero, ma di lui mi hanno colpito la tenacia con cui ha voluto continuare a servire la sua parrocchia anche nella sofferenza e la sua eccellente capacità oratoria, che è stata un esempio per tanti sacerdoti. Oggi chiediamo a don Piero di pregare affinché il frutto del suo lavoro resti con tutti noi. Io chiedo a don Piero di pregare per le vocazioni sacerdotali: prego perché almeno un giovane di questa parrocchia segua il suo esempio e questa Chiesa non resti a lungo senza parroco”. Il Vescovo ha concluso l’omelia informando i chivassesi che la parrocchia del Duomo Collegiata di Santa Maria Assunta sarà retta, provvisoriamente, da don Tonino Pacetta, in attesa della nomina del nuovo parroco. La salma di don Piero è stata tumulata nel cimitero cittadino.
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