Dopo i fumi all’olio di palma, oggi anche grassi animali, il tutto per il nostro apparato respitatorio. Due giorni prima della conferenza dei servizi del 13 aprile scorso avevamo diffuso un comunicato per ribadire il nostro «no» al progetto e stimolare l’Amministrazione Comunale ad essere presente. Cosi è stato. Siamo stati accolti alla conferenza che aveva oggetto appunto il cambio del carburante da olio vegetale a grasso animale meglio specificate in “parti di animali macellati idonee al consumo umano ma ad esso non destinate per motivi commerciali” oppure “parti di animali macellati dichiarate inidonee al consumo umano ma che non presentano segni di malattie trasmissibili e varie” La contrarietà è stata espressa non solo dal Comitato Vivi Chivasso ma anche dal Comune che ha fatto una seria opposizione, ribadendo quello che ci eravamo detti il 23 febbraio e cioè che Biogen non ha rispettato le prescrizioni imposte dalla ex Provincia di Torino con il provvedimento 228/07 in particolare in ciò che concerne il limite termico e della cogenerazione che non esiste. Era seguita il 27 febbraio una nota della Città metropolitana di Torino con la quale si proponeva una sanzione per Biogen. Domanda: se Biogen è una società da sanzaionare, cosa c’è ancora da decidere? Per il comitato sarebbe già questa una ragione sufficiente per far rigettare il progetto. Invece NO, la ex Provincia di Torino in pura anarchia ha deliberato a favore. E dire che la conferenza dei servizi dovrebbe essere un tavolo per poter meglio risolvere i problemi e confrontarsi su tematiche comuni, semplificando e razionalizzando i procedimenti. Non è proprio così, in quel tavolo tutto sembra già stabilito. Tornando al nuovo carburante (olio di grassi di animali) scelto in funzione dei costi e della facilità di approvvigionamento, da un punto di vista teorico il problema olfattivo non dovrebbe esitere ma aumenteranno le emissioni di Ossidi di azoto. Restano dunque i timori di un peggioramento della qualità dell’aria che andrebbe analizzata sommando gli inquininanti nuovi a quelli già esistenti. La parola ora passa per quello che riguarda noi del comitato ambientale Vivi Chivasso e il Comune alla Procura della Repubblica.
Il comitato ambientale
Vivi Chivasso
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