“Non sono il sindaco di tutta Castagneto Po”. Così ha esordito, l’altra sera, in Consiglio comunale il neo eletto primo cittadino Giorgio Bertotto, ben consapevole dei soli 48 voti di preferenza che ne hanno determinato l’elezione rispetto a Federico Villa e dei 230 consensi ottenuti da Stefano Maule del Movimento 5 Stelle. “Non abbiamo la presunzione dell’infallibilità, ma vogliamo da questo momento in poi condividere tutte le scelte possibili con la popolazione”, ha proseguito il sindaco, dando prova di un’apertura al dialogo che da queste parti non s’era mai sentita. Mercoledì sera, in una sala consiliare piena piena, s’è tenuta la seduta d’insediamento della nuova amministrazione comunale. Dopo il giuramento, Bertotto ha voluto ricordare il padre, ex amministratore, Gianluigi Bertotto e due persone care al paese, Ettore Croveri e Roberto Prinetto, noti sostenitori della lista “Insieme per Castagneto Po”. Bertotto ha poi presentato la Giunta. Nell’esecutivo ci sono il vice sindaco Giuseppe Rampulla, che ha fatto trapelare un ipotetico recupero di casa Matta come “centro incontri”, e l’assessore al bilancio Massimo Bocca, che avrà molto da fare per la presentazione del preventivo a metà luglio. Dopo la presentzione del capogruppo di maggioranza Ceron, è stata eletta la presidente del consiglio Bellisario e la vice Bonomo. Maule, dei 5 Stelle, ha ringraziato gli elettori dichiarandosi portavoce di chi l’ha sostenuto con trasparenza, “quella trasparenza che mi contraddistinguerà per i prossimi 5 anni”. Duro invece l’intervento del consigliere Villa, che a fine seduta ha commentato: “E’ con animo ferito che siedo tra i banchi del Consiglio questa sera. Un animo ferito da oltre un mese di calunnie ed attacchi personali privi di ogni fondamento, iniziati con la pubblica accusa di offendere il senso di umanità, di giustizia e coscienza morale, e culminati con il vedere paragonare la data del risultato delle elezioni comunali ad una data storica per la nostra nazione, intrisa di valori e ideali… ”. E’ chiara fin da subito la sua posizione: “Qualunque genere di collaborazione è preclusa”. In conclusione Ceron ha annunciato la rinuncia del gettone di presenza di 8,54 euro da parte di tutti i consiglieri, che sarà devoluto in altri settori, e la concessione dell’utilizzo della sala consiliare, un giorno alla settimana, dalle 20 alle 23, alle opposizioni. Una bella apertura, rispetto all’ostruzionismo del passato. Eletta infine la commissione elettorale effettiva composta da Pavia, Gaschino e Maule e quella supplente formata da Ceron, Kremer e Villa.
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