Venerdì 28 marzo si è svolto il terzo incontro dei 5 stelle di Castagneto Po con la cittadinanza. Il tema era la gestione del territorio ed il dissesto idrogeologico ed è toccato ai relatori Franco Correggia e Paolo Sassone raccontare la fragilità del mondo su cui viviamo. Il pubblico si è fatto partecipe quando si è cominciato a parlare del nuovo studio idrogeologico, conosciuto anche come “mappa del rischio”, che il Comune ha commissionato nel 2013 ma che attende l’approvazione, o forse anche ulteriori integrazioni. Carte che qualcuno ha visto e consultato e dalle quali i grillini hanno stampato alcuni estratti e li hanno messi a disposizione del pubblico. “Anche questa vicenda è sintomatica della mancanza di trasparenza con cui questa amministrazione opera – dice Stefano Maule, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle -, perché il progetto di variante al PRGC doveva già essere approvato nel Consiglio comunale del 18 dicembre. E’ una carta importante, pagata con i soldi dei cittadini e non deve restare nelle segrete stanze, anche se fosse ancora da correggere”. Anche perché le carte sono state protocollate e nell’ufficio tecnico del Comune circolano. Lo studio del geologo Gardenghi viene criticato dai 5 Stelle castagnetesi per essere estremamente cautelativo, ovvero per aver classificato tutto il territorio di Castagneto ai livelli di rischio più alto. Ciò potrebbe portare un aggravio di costi per i cittadini che potrebbero vedersi chiedere una perizia idrogeologica anche per i lavori più banali e pare già che dal Comune stiano chiedendo integrazioni in tal senso a chi ha della pratiche in corso. “Non solo – dice Gian Luigi Soldi, cittadino di Castagneto, anche lui geologo – chi sulle mappe ha la casa colorata in violetto si troverà a pagare di più anche solo per assicurare il proprio immobile e non è giusto che ciò avvenga per un eccesso di cautela”. Ed anche il valore immobiliare delle case ne risente, per ovvia conseguenza, sostengono i grillini. “Questa amministrazione non riesce ad essere vicina ai cittadini, per loro è come se il mondo si dividesse in amministratori ed amministrati” attacca Stefano Maule e denuncia: “Vi è una gestione non trasparente che è funzionale alla gestione del potere. Emblematica una delibera di Giunta del 12 febbraio 2014: l’esecutivo si riunisce con il minimo numero legale, presenti solo Bandiera, Castelli ed il sindaco Borca e decide lo spostamento dei confini dell’area di pertinenza del Parco del Po. Si tratta di togliere dalla giurisdizione dell’Ente Parco due case al di là della provinciale in località Baraccone e al Biget. Le case non cambiano la normativa di riferimento, dovranno sempre rispettare la legge 19/2009 e tutte le prescrizioni in essa contenute, dato che sono state costruite all’interno del Bacino Fluviale, ma ora sarà l’ufficio tecnico del comune di Castagneto che dovrà sobbarcarsi l’onere di far rispettare quella normativa. Una delibera di cui non si capisce il senso, dato che in sé comporta solo un lavoro in più per gli uffici comunali, ma che vede un conflitto d’interessi enorme visto che una delle due case risulta essere del sindaco Borca”.
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