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26 Luglio 2017 - 14:28
E’ finita nella maniera più scontata il processo in Cassazione nei riguardi di Giorgio Palmieri e della sua ex compagna, Dorotea De Pippo.
Il “braccio operativo” e la “mente” della strage di Caselle del 3 gennaio 2014 in via Defendente Ferrari, dove vennero uccise tre persone: Claudio Allione, 66 anni, la moglie Mariangela Greggio, di 65, e l’anziana madre di lei, Emilia Campo Dall’Orto, di 93 anni.
Mercoledì pomeriggio, la Corte ha confermato l’ergastolo per i due che, in quel pomeriggio di inizio anno, avevano deciso di sterminare un’intera famiglia.
“Il Palmieri e la De Pippo hanno ucciso con la consapevolezza di voler uccidere, premeditando il delitto da giorni”, ha spiegato la Corte nel pronunciamento di conferma della condanna alla pena massima e rigettando i ricorsi presentati dalle difese dei due imputati, condannando inoltre al pagamento di 2mila euro per le spese di parte civile.
La De Pippo era infatti la colf della famiglia Allione, ma era stata allontanata poco prima del delitto perché sospettata di aver commesso alcuni furti nella stessa villa di via Ferrari.
“Una sentenza che lenisce, solamente in parte, il dolore di Maurizio per la perdita dei genitori e dell’amata nonna. Questo anche grazie all’impegno profuso in tutti questi tre anni da parte dei carabinieri, della procura e dei giudici”, ha commentato a margine della sentenza l’avvocato Stefano Castrale, il legale di Maurizio Allione (che la Corte d’Appello aveva risarcito con una provvisionale di 300mila euro), unico superstite della famiglia.
Il giovane, infatti, in quei giorni era con la compagna in Val d’Aosta. E solo per un caso fortuito ha evitato anche lui di essere ucciso.
Nella sentenza di primo grado e in quella d’Appello, i giudici avevano condannato la De Pippo perché “ha agito per sfogare il rancore nei confronti dei coniugi Allione. E lo ha fatto convincendo il Palmieri con un’azione martellante, alimentando in quest’ultimo la sete di vendetta fino a quando non ha materialmente ucciso l’Allione, la Greggio e la Campo Dall’Orto”.
L’avvocato Castrale attenderà il dispositivo di sentenza prima di procedere con la causa civile: “valuteremo con il mio assistito, ma è un’ipotesi concreta”, ha ribadito.
Claudio Martinelli
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