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CARMAGNOLA. Turismo: Sagra del peperone, 5 mln di ricaduta

CARMAGNOLA. Turismo: Sagra del peperone, 5 mln di ricaduta

sagra del peperone a Carmagnola

La Sagra del peperone di Carmagnola genera ricadute economiche per quasi 5 milioni di euro, la Mostra della toma di Lanzo a Usseglio 100 mila: i dati emergono da una ricerca universitaria commissionata dalle due amministrazioni comunali, presentata oggi nella sede della Regione Piemonte a Torino alla presenza dei due sindaci, Ivana Gaveglio e Piermario Grosso, e                 dell'assessore regionale all'Agricoltura, Giorgio Ferrero.

Entrambe le rassegne, ha spiegato il responsabile della ricerca Giuseppe Attanasi, docente all'Università Bocconi e a Lille 1, hanno un elevato impatto; la differenza è legata soprattutto alle diverse dimensioni: circa 15 mila visitatori Usseglio, oltre 250 mila Carmagnola.

La Sagra del peperone, in calendario tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, attira per il 4% visitatori internazionali, europei ma anche da Stati Uniti e Giappone, con una spesa media sui 30 euro al giorno, abbassata anche dalla presenza di moltissimi giovani. Usseglio vede al contrario il 70% di presenze tra gli over 40 con una minima presenza di stranieri, soprattutto francesi, e con una spesa media di 50 euro. Le ricadute a Carmagnola interessano soprattutto la ristorazione, i trasporti, l'alloggio ma anche locali e discoteche. A Usseglio la spesa resta invece più concentrata sull'acquisto di toma e altri formaggi. 

"Il peperone di Carmagnola e la toma di Lanzo non costituiscono il fatturato turistico dei rispettivi territori, del resto neppure il tartufo lo è per i suoi, ma rappresentano il richiamo e l'elemento identitario da cui partire per la valorizzazione turistica di un territorio".

Lo ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, intervenuto alla presentazione di una ricerca sulle ricadute economiche della Sagra del peperone e della Mostra della toma di Lanzo.

"Proprio in questa ottica - ha aggiunto - nel Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte ho deciso di dare la priorità nei finanziamenti ai settori che sono in grado di trainarne altri.

L'esempio tipico è quello del vino, al quale finiscono i tre quarti delle risorse".

"Dobbiamo smettere - ha esortato - di fare le gare il solitudine: lavorando insieme, come Carmagnola e Usseglio che hanno commissionato insieme la ricerca, i benefici si sommano, non si sottraggono".

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