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06 Aprile 2017 - 10:56
Giulio Fassari, tra i migliori del Settimo contro il VDA Charvensod
Eterno incompiuto. Il Settimo non riesce proprio ad esprimersi al meglio negli incontri casalinghi e, soprattutto, non riesce dare continuità ai risultati nemmeno negli scontri diretti alquanto alla portata. Su un campo pesante quanto i punti in palio, infatti, le violette non vanno oltre un pareggio con il Vda Charvensod deciso nel finale da due calci di rigore entrambi dubbi, che lasciano immutata (o quasi) la situazione di classifica di ambedue le squadre. Questo il responso del ‘Levi’ al termine di una battaglia nel fango che ha evidenziato ancora una volta le lacune dei ragazzi di Cristian Viola, incapaci di imporre il proprio gioco davanti al pubblico amico e di affrontare senza troppe preoccupazioni avversari chiusi e temibili. Il Settimo aveva bisogno dei tre punti per ipotecare la salvezza, invece il discorso è rimandato alle prossime gare, nonostante i risultati degli altri campi lascino ben sperare.
Più intraprendenti e determinate, le violette aggrediscono gli avversari. Nonostante un terreno pessimo, il 3-5-2 di Viola produce una enorme quantità di gioco nel primo tempo, ma di occasioni dalle parti di Vescio non se ne vedono, eccezion fatta per uno slalom di Fassari in area avversaria con palla abbondantemente sopra la traversa. Lo Charvensod fatica ad entrare in partita, in particolare con i tre davanti che non trovano mai la porta. Di tutt’altra sostanza la ripresa, dove si assiste al crollo psicofisico del Settimo e alla riscossa dello Charvensod, che prende in mano la gara. Le violette si schiacciano troppo e a salvarle ci pensa ancora una volta Dinaro - eroe già sette giorni fa ad Alpignano - decisivo sul destro di Rovira indirizzato sotto la traversa. La gara si fa nervosa, colpa anche di un arbitraggio insufficiente che diventa disastroso nel finale. Al 34’ viene assegnato un rigore allo Charvensod per (presunto) fallo di Lucisano ai danni di Daricou; dal dischetto capitan Antonacci fredda Dinaro con un siluro a mezza altezza. Stesso trattamento per il Settimo, che 5’ più tardi usufruisce di un penalty che sa tanto di compensazione, procurato dal neo entrato De Sousa e trasformato da Rognone (al secondo centro consecutivo dagli 11 metri).
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