Squadra pavida e senza cattiveria, spirito agonistico intermittente, spirito guerriero quasi del tutto assente. Questi i connotati negativi del Napoli di Ancelotti evidenziati nella prima parte della stagione. E domani gli azzurri a Torino sfidano i granata di Mazzarri, vale a dire una squadra che ha da sempre nella combattività il suo punto di forza e nell'aggressività un vero e proprio marchio di fabbrica. Insigne ci sarà. Tornerà titolare dopo le polemiche scaturite dal gesto forte di Ancelotti di mandarlo in tribuna a Genk perché 'poco brillante' in allenamento. A quanto pare il tecnico sarebbe in questo caso disposto ad accontentare l'attaccante di Frattamaggiore fino al punto da mandare la squadra in campo schierata con un 4-3-3, modulo nel quale Insigne si trova più a suo agio, come dimostrato ampiamente durante gli anni trascorsi con Maurizio Sarri. Le indiscrezioni che provengono da Castel Volturno dicono che gli azzurri potrebbero scendere in campo con Meret tra i pali, Di Lorenzo e Ghoulam sugli esterni di difesa, Manolas e Luperto al centro, Allan, Ruiz e Zielinski a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Insomma un ritorno all'antico, con Callejon pronto a scalare all'occorrenza verso il centrocampo in fase passiva per ripristinare il 4-4-2 tanto amato dall'allenatore. A Torino ci saranno, sia pure partendo dalla panchina, anche Hysaj e Tonelli che hanno superato gli acciacchi muscolari che li stanno tormentando da diverso tempo e che sono stati entrambi convocati. Per Tonelli si tratta della prima apparizione dall'inizio della stagione. E la notizia è importante se si considerano gli infortuni di Maksmovic e Mario Rui e la squalifica di Koulibaly che avrebbero ridotto al lumicino - il solo Malcuit - le presenze di difensori in panchina se l'albanese e l'ex Empoli non fossero tornati ad essere disponibili. In attacco è praticamente scontata la presenza in campo di Dries Mertens, l'uomo più in forma della squadra assieme a Di Lorenzo. Il belga in un'intervista al canale della Lega Calcio ha parlato anche del record di gol segnati che appariene ancora a Marek Hamsik ma che lui stesso insidia. Mertens è infatti, con 114 centri, a una sola lunghezza da Diego Maradona (115) e a sette dallo slovacco (121). "Se batto il suo record - ha detto - lo chiamo sicuro, ma prima devo batterlo e speriamo che possa farlo ,poi vediamo. Chi l'avrebbe detto sette anni fa che avrei potuto fare più gol di tutti per questa società... E' una cosa bella, significa che per Napoli sei stato importante".
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