La decisione di ieri del Tar del Lazio sul format del campionato di serie B apre un grave fronte di crisi in una federcalcio appena ricompattata dietro al nome di Gabriele Gravina. La Lega B non ha alcuna intenzione di sospendere il campionato, tuona contro la decisione della Figc di non impugnare il provvedimento del giudice amministrativo e annuncia il ricorso al Consiglio di Stato. Il neopresidente federale risponde respingendo le accuse di responsabilità nella vicenda e convoca per martedì 30 ottobre un Consiglio federale d'urgenza per affrontare la situazione. Si prevedono altri giorni di passione, quindi, prima di arrivare ad una soluzione, con campionati di B e C sospesi in un limbo, mentre il Collegio di garanzia dello sport, respingendo un'istanza della Pro Vercelli, si dichiara incompetente sui ripescaggi, affidando il tutto al Tar. Oltre a tutto ciò, tra le mura di via Allegri si profila poi un aspro braccio di ferro tra la nuova dirigenza federale e il dg, Michele Uva, di fatto sospeso oggi dalla funzione ma deciso a resistere per vie legali. E' partita dall'assemblea di Milano la 'rivolta' dei 19 club di serie B. Il presidente, Mauro Balata, annuncia con toni accesi la decisione, presa all'unanimità, di ricorrere al Consiglio di Stato" contro l'ordinanza del Tar, "la stessa che censura i provvedimenti del 13 agosto della Figc". Un'arringa feroce per una notizia considerata "gravissima". "Chiediamo alla Figc - il j'accuse di Balata - se nel sistema ci sono figli o figliastri. Chiediamo al Consiglio di Stato di tutelare il nostro campionato". Del fronte delle società si fa portavoce il patron del Brescia, Massimo Cellino, che conferma la decisione di scendere in campo nel weekend. È la 'nuova' Figc a finire nel mirino della Lega B. "Noi - evidenzia Cellino - lo abbiamo votato con lealtà, ci aveva promesso la riforma dei campionati. Ora sta tutelando qualche soggetto di Lega Pro, di cui era n.1, ai danni della B". L'atmosfera è elettrica. Il presidente del Perugia, Alessandro Santopadre, minaccia azioni legali contro la Figc e le squadre "cercano di vincere in tribunale e non sul campo": "La federazione ha paura dei risarcimenti da dare a 5 club? Ne dovrà risarcire 19 di B". Gravina non ci sta a finire sulla graticola: "Chi pensa di riportare su questa governance la responsabilità dell'attuale situazione sul format del campionato di Serie B, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, ha sbagliato indirizzo", dichiara, annunciando la convocazione del Consiglio. Vi parteciperanno martedì, oltre a Claudio Lotito, anche Marcello Nicchi, Damiano Tommasi e Umberto Calcagno, che secondo la Corte federale d'appello hanno i requisiti di eleggibilità. Il dg Uva non ci sarà, avendo ricevuto una lettera che lo sospende dalla funzione. "Dobbiamo fare valutazioni sulle posizioni di vertice", è la posizione che trapela dalla Figc. Il dirigente, che denuncia "la strategia denigratoria intrapresa a mio danno", annuncia di aver "diffidato Gravina dal perpetrare tale condotta e dato incarico a un legale per la tutela dei miei interessi".
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