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21 Dicembre 2015 - 15:40
Marotta
La rivale della Juventus per lo scudetto è l'Inter. Questo il parere del direttore generale del club bianconero Beppe Marotta intervenuto al programma radiofonico 'Radio anch'io lo sport'. "Mancini si nasconde, dicendo che la lotta per la vittoria finale è tra Fiorentina, Napoli e Juventus. Quindi -spiega Marotta- io dico Inter in assoluto. Ha dalla sua la storia della società, un allenatore molto furbo e intelligente, che sa valorizzare al massimo i giocatori che ha a disposizione.
Mancini ha assemblato calciatori magari non di grandissima qualità, ma che hanno tanta determinazione. L'Inter -a parere di Marotta- è una squadra cinica che raccoglie molto. Merita di essere prima. Non bada principalmente alla qualità del gioco, alla bellezza estetica, ma alla sostanza. Con pochi gol è riuscita a avere la testa della classifica. Fra le cinque formazioni di testa è quella che ha fatto meno gol, ma ne ha anche subiti di meno. Ha grande equilibrio tattico. Io dico che la squadra da battere è l'Inter".
I meriti della grande rimonta che vede protagonista la Juventus sono anzitutto "dei vertici della società" bianconera "a cominciare dal Presidente2. Lo ha detto il direttore generale juventino Beppe Marotta intervenuto al programma 'Radio anch'io lo sport', spiegando che "la grande forza della Juve è stata nella valutazione dei suoi vertici, che non è stata quella umorale dopo una vittoria o una sconfitta, ma complessiva". La società conosce "il valore della squadra e dell'allenatore, e ha avuto pazienza nella consapevolezza che il gruppo a disposizione di Allegri è quello giusto per i nostri programmi, e che l'allenatore ha grande praticità e grande qualità". Oggi -ha aggiunto Marotta- il calcio "brucia tutto troppo in fretta e con una estrema facilità, basta qualche prova negativa e si azzardano giudizi. Sta ai dirigenti non dare retta a queste critiche, ci siamo chiusi a riccio, abbiamo supportato il tecnico e la squadra, e ora i risultati si vedono".
Per la Juventus il mercato di gennaio "non è un mercato di riparazione, noi non abbiamo nulla da riparare". Così il dg del club bianconero Beppe Marotta risponde a 'Radio anch'io lo sport' a una domanda su possibili nuovi acquisti, senza sbilanciarsi su qualche nome e senza chiudere la porta a qualche nuovo arrivo. "A livello difensivo stiamo bene, abbiamo alcuni nazionali, Barzagli Chiellini Bonucci, abbiamo pure il migliore giovane under 21 dell'anno scorso Rugani. Il reparto difensivo non ha nessun problema. Problematiche maggiori ci sono a centrocampo, attendendo Khedira, ma per noi quello di gennaio non è un mercato di riparazione. E' difficile trovare giocatori buoni all'altezza della Juventus. E' difficile immaginare chi possa arrivare". Marotta è soddisfatto di Manzukic "era il tipo di giocatore che cercavamo, di forza agonismo e temperamento, un attaccante vecchia maniera. Ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi"; e su Morata dice: "ha fatto molto bene, anche in Champions, che è una delle competizioni più difficili, ma deve crescere"; Marotta infine, in risposta a un'altra domanda sulla presenza in bianconero di giovani italiani e sui calciatori stranieri, segnala che "i nostri governanti calcistici ci portano a essere l'unico Paese in Europa a non avere la possibilità di fare la seconda squadra, e questo limita fortemente lo sviluppo del settore giovanile". "Io -ha concluso il dirigente juventino- sono per il made in Italy, credo che l'Italia dal punto di vista calcistico non abbia niente da imparare dall'estero".
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