Cerca

CASTAGNETO PO. Elezioni, parla Villa: "Non mi sento il favorito"

CASTAGNETO PO. Elezioni, parla Villa: "Non mi sento il favorito"

Federico Villa

Federico Villa, 38 anni, padre di famiglia, assessore uscente a Cultura, Istruzione e Politiche Sociali del Comune di Castagneto, è il primo candidato a sindaco ad uscire allo scoperto in vista delle elezioni amministrative del 25 maggio. Villa, un mandato nell’amministrazione uscente, castagnetese da quasi quindici anni, si presenterà alla guida di una lista espressione della maggioranza uscente, ma non solo. Allora Federico, perché hai deciso di candidarti? Perché in questi cinque anni di esperienza in amministrazione ho capito che è possibile far rivivere il paese e migliorare la qualità della vita delle persone. Conosco le difficoltà che ci sono oggi, penso al domani e credo che ci siano le opportunità per poterle superare. Ti hanno chiesto di candidarti o ti sei proposto tu? Io ho dato la mia disponibilità, ovviamente. In parte mi è stato chiesto, dunque eccomi qua. La tua è una candidatura in continuità con quella dell’amministrazione uscente di Danilo Borca? Non può essere considerata in continuità perché sono cambiati i presupposti rispetto agli anni passati. Castagneto ha avuto un boom demografico che ha portato il Comune a 1.700 abitanti circa, da 800 che erano. Oggi non si può più andare oltre, quindi dobbiamo puntare su altro. Ci vuole fantasia, per amministrare un paese oggi che non può più contare sugli incassi degli oneri di urbanizzazione. Ok, aspetta, di programmi c’è tempo di parlare, da qui a maggio. Torniamo a bomba: dunque, la lista è pronta? Non ancora. Cosa manca? Capire, sulla base di quello che ci dirà la legge, quante persone si potranno candidare. Il nome l’avete scelto? Più o meno. Dunque, chiusa l’esperienza di “Democrazia Indipendente” di Borca? Per il nome, sì. I candidati? Non posso dirteli. Saranno tutti dell’amministrazione uscente? No, ci saranno molti nomi nuovi. Faccene uno, dai. Guarda, ti posso solo dire che in lista ci saranno due giovani. Ma anche altri alla prima esperienza amministrativa. Cosa chiedi ai tuoi candidati? Che se dovessero essere eletti, interpretino il loro ruolo da politici, non da tecnici. Cioè? Che sappiano distinguere tra chi deve dare linee di indirizzo e chi deve metterle in pratica. Un amministratore non deve metterle in pratica, quel compito lì spetta ai tecnici. Ti senti più politico, amministratore o tecnico? Senz’altro non un tecnico. Non ho le competenze. Per il resto, quest’esperienza di cinque anni, il lavoro che ho fatto per le scuole che è sotto gli occhi di tutti, mi hanno insegnato molto. So cosa vuol dire dare le linee guida, ma anche rimboccarsi le maniche per i miei cittadini. Cosa intendi? Che se c’è da pulire un fosso, eccomi: sono pronto a farlo. Credo che Castagneto abbia bisogno di questo, ossia di accrescere quel senso di comunità, di solidarietà reciproca che si vede ancora troppe poche volte. Alla festa di San Genesio e a quella di settembre. Però dovremmo aiutarci, scendere in piazza, fare qualcosa per la comunità, tutto l’anno. C’è qualcosa, del programma elettorale del 2009, che quest’amministrazione non è riuscita a realizzare e che, secondo te, deve essere portato a compimento? Il recupero del Regio Fonte, la sistemazione della Casa Matta, la realizzazione degli impianti sportivi. Ci sono poi la questione del depuratore e degli impianti sportivi che vanno risolte: abbiamo delle idee, le spiegheremo ai cittadini. Come pensi si possa amministrare un comune in un momento di tagli e di vincoli imposti dal patto di stabilità? Con fantasia. Ci vuole quel coraggio giusto per iniziare a percorrere nuove strade. Ad esempio? Trovare partner privati con cui imbastire convenzioni nell’ottica di migliorare servizi e strutture del paese. Ci vuole qualcosa di nuovo, per uscire da quest’impasse. Dobbiamo provare ad arrivare prima, altrimenti perdiamo tutte le occasioni... La tua lista, nonostante il nome nuovo, rappresenterà l’amministrazione uscente e se la vedrà con due competitors che, sulla carta, rischiano di attingere voti dallo stesso bacino elettorale. Ti senti un po’ il favorito, in questa partita? Assolutamente no. L’unica cosa per cui mi sento in vantaggio rispetto agli altri è che, essendo stato in amministrazione cinque anni, so esattamente cosa si può realizzare e cosa no.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori