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SETTIMO TORINESE. Euro 2020

SETTIMO TORINESE.  Euro 2020

SEMIFINALE EUROPEI DI CALCIO 2020, L'ITALIA BATTE LA SPAGNA. LA PARTITA SEGUITA A MILANO FESTEGGIAMENTI TIFOSI BANDIERA TRICOLORE ITALIANA BANDIERE TRICOLORI ITALIANE

SETTIMO TORINESE. La parola d’ordine è una sola: Vincere! E vinceremo! Siamo in semifinale. Pochi l’avevano pronosticato. La passione dei primi giorni, quella dell’innamoramento, è superata dall’amore vero, e chi fino a ieri ne parlava poco e niente si è entusiasmato: oggi siamo milioni in attesa della semifinale. E poi, speriamo, la finale che verrà. Bellissimo l’Europeo di calcio spalmato su tanti paesi. Non solo sport, ma costume, socialità, pace, allegria, amicizia. Un tempo di sospensione, ne parliamo dopo gli europei, ci vediamo dopo gli europei, ci organizziamo sì, ma solo se vince l’Italia, facciamo l’amore, certo, prima però ci sono gli europei. E se perdiamo non se ne parla! Europei siamo noi.  Alcune delle nazioni che in passato hanno giocato il torneo non ci sono più, o sono così cambiate da non essere riconoscibili. L’Europa c’è, per fortuna. Se non ci fosse l’Europa, probabilmente, avremmo visto qualche altra guerra. Se non ci fosse l’Europa, la nostra città non sarebbe ciò che è. È l’Europa di tutti, chi vuole comprendere l’Europa se la guardi in Tv correre dietro al pallone. La nostra sola vittoria risale al ‘68, con Riva, Mazzola e Facchetti aiutati in semifinale contro l’URSS dalla monetina e in finale con la Jugoslavia (doppia, la prima pareggiata) da Pietro Anastasi. Seconda finale, sfortunatissima, nel Duemila, l’allenatore era Dino Zoff, giocavano Totti, Del Piero, Del Vecchio, in porta Toldo al posto di Buffon: la Francia pareggiò a 30 secondi dalla fine e ci mise sotto grazie al golden-gol di Trezeguet. Infine, quella sciagurata del 2012: contro la fortissima Spagna il buon Prandelli schierò una squadra mezza rotta, terminate le sostituzioni restammo in dieci e finì 4 a zero per gli altri, un’onta difficile da digerire. Vincere sempre non si può, ma capitasse questa volta sarebbe davvero bello: per il tempo che abbiamo passato, per i guai che abbiamo avuto, per dare un colpo di ottimismo al futuro, che non può passare soltanto attraverso il calcio, ma lo sport del balòn un sorriso lo strappa sempre e per un istante ci può far sentire meglio, più coesi, robusti, più pronti ad affrontare il domani che, gira voce, non sarà facile.
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