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01 Luglio 2021 - 22:04
Il toro avvistato a Fiano
Sono usciti dai boschi di via Rossini, a Fiano, nella serata di mercoledì. Una “toccata e fuga” per poi sparire nuovamente. Ma la notizia è che i tori delle Camargue che erano fuggiti a inizio maggio da un ranch alle porte di San Gillio sono vivi, stanno bene e continuano a vivere da animali liberi.
L’ultimo avvistamento, nella stessa zona, era di tre settimane prima. Poi più nessuna apparizione alla luce del sole.
I tori, all’inizio di questa avventura, erano cinque: uno è morto, colpito da un’auto lungo la provinciale che da San Gillio porta a La Cassa; l’altro, invece, è stato catturato.
Anche questa volta, come in quella la precedente, come sono apparsi sono poi scomparsi, tornando a preferire il fresco della boscaglia.
Ma la situazione non è più sostenibile e i sindaci iniziano a non sapere più che pesci prendere, dopo le riunioni con il prefetto, gli appostamenti con le guardie venatorie del parco La Mandria, con altre guardie zoologiche, i veterinari dell’Asl To3. E, ancora, le battute con le strade chiuse da parte di polizia municipale, Aib e protezione civile. E, in ultimo, i cartelli di pericolo posizionati dai volontari dell’Aib e della protezione civile su input del sindaco di San Gillio, Giancarlo Balbo.
“E’ ora che si trovi una soluzione definitiva. Ormai sono passati mesi dal primo episodio”, commenta il sindaco di Druento Carlo Vietti. A ruota anche Balbo: “Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. I miei uffici hanno fatto gli straordinari e non posso chiedere loro ulteriori sforzi. Ma non è pensabile passare un’estate, e magari ancora chissà quanti mesi, prima che vengano presi e riconsegnati al proprietario. La situazione, oltre che essere ingestibile, sta diventando molto pericolosa”.
Nelle prossime ore, dovrebbe essere organizzata una battuta, coordinata dall’Asl To4 - visto che Fiano è sotto un’Asl differente - per stanarlo e narcotizzarlo, per poi riportarlo al ranch, a San Gillio.
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