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Parole omofone e omografe.

Parole omofone e omografe. La bellezza dell’italiano è anche la ricchezza di parole che hanno il medesimo suono, omofone, che non è una parolaccia ma deriva dal greco con il significato dal suono uguale, che hanno la stessa pronuncia, sono dette anche omonime perché oltre ad avere il medesimo suono hanno anche lo stesso nome, ma differiscono nella grafia come anno sostantivo e hanno, terza persona plurale dell’indicativo presente del verbo avere, oppure a preposizione semplice e la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo avere, sempre lui! Le parole omografe, si scrivono nello stesso modo, ma con significato completamente diverso. Ecco alcuni esempi: io accetto la tua accetta. I venti che vengono dal mare sono più forti: sono venti anni che te lo dico! Io mi accorsi che i miei amici sono accorsi. Non provo affetto quando affetto il pane. Cólla sola còlla non puoi incollare la pietra. Ieri ho corso ed ho incontrato un corso. La firma viene apposta e non la apponi potresti farlo apposta. Io pesco la pesca con l’amo da pesca. Collo smalto delle unghie non puoi dipingere le collane che vanno al collo. Se desideri troppi desideri, non si avvererà alcun desiderio! Con questo capitàno sono cose che càpitano. Io affetto le parole….. con affetto. Favria, 8.01.2021 Giorgio Cortese La speranza ogni giorno è un sentimento forte che non muore mai.
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