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29 Ottobre 2020 - 10:04
Quanto sta accadendo in questi giorni ha del surreale: avanzamento dei contagi (come annunciato da maggio), mass media che annunciano l’arrivo dell’apocalisse h 24, e le istituzioni preposte, Governo in testa, che stanno ripetendo le stesse identiche disperate mosse di marzo.
Con una differenza sostanziale però: ad inizio 2020 si è potuto in qualche modo “perdonare” l’approccio avuto nel confronto del covid-19/coronavirus tenuto dalle istituzioni, affrontato principalmente come “non potevamo prevederlo, non sappiamo come affrontarlo, chiudiamo tutto”.
Non si conosceva il virus, si è sottovalutato a livello internazionale la sua capacità di espansione, era incerto anche il modo di affrontarlo in termini di terapie. Ora, dopo svariati mesi di tregua e con la consapevolezza che la seconda ondata ci sarebbe stata, ci si aspettava che perlomeno fosse stata pensata una strategia che permettesse di sopravvivere come Paese, ma pare che non sia proprio così.
Sono stati aumentati i posti letto di terapia intensiva, dato che potrebbero servire, ma non è stato assunto il relativo personale necessario per farli funzionare, e così siamo al “pian dei babi”, come si suol dire. Dopo un susseguirsi di imbarazzanti vicissitudini (vedi la storia dei banchi a rotelle) si è riaperta dopo 7 mesi la scuola, senza mettere in campo preventivamente l’adeguamento dei servizi di trasporto pubblico, generando il caos. Le tasse sono state fatte slittare come data di scadenza, ma senza annullarle o ridurle nella realtà dei fatti, mettendo così in ginocchio le attività già allo stremo, e mettendo ulteriormente a rischio i relativi posti di lavoro. Insomma , si è arrivati all’appuntamento totalmente impreparati, solo che anziché ammettere le proprie responsabilità e correre ai ripari, i massimi esponenti hanno elaborato un’altra strategia: trovare un nemico comune contro il quale far scagliare l’opinione pubblica, ovvero tutto ciò che sono i comparti lavorativi che si occupano dello svago; e allora ecco che il governo tace sugli autobus strapieni ma si scaglia contro le sale da ballo, i ristoranti , i bar ed ora anche le palestre. “Sono loro i luoghi pestiferi..” , sembra questo il messaggio che si vuole far passare.. Nessuno vuole minimizzare i rischi sanitari di questo momento, ma non si possono distruggere le fonti di reddito economico di milioni di famiglie italiane tartassandole prima di prescrizioni e poi facendole chiudere ad orari improbabili, per nascondere l’incapacità di gestire l’arrivo della seconda ondata.
Dove si sono svolte le riunioni per programmare le azioni contro la seconda ondata…? Verrebbe da ironizzare, immaginando l’esecutivo occupato a sfruttare il bonus vacanza al mare anziché a lavorare per evitare tutto ciò. Ma da ridere purtroppo c’è ben poco..
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