La sautissa ‘d Bra! La sautissa ‘d Bra, in dialetto piemontese, la salciccia di Bra, è un insaccato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale PAT, italiano, una ricchezza del Patrio stivale. Viene prodotta in Piemonte e unicamente a Bra, dalle e macellerie associate al Consorzio per la tutela e valorizzazione della Salsiccia di Bra. Detto questo su questo insaccato se ne sono dette tantissime, al punto che è difficile capire dove finisca la storia vera e inizi invece la leggenda. Perché, secondo la narrazione popolare, pare che inizialmente questa salsiccia fosse prodotta esclusivamente con carne di vitello, senza utilizzare quindi il grasso suino, e il suo consumo era destinato soprattutto al vicino comune di Cherasco, dove era presente una grande comunità ebraica che era solita fare rifornimento di questa particolare varietà di salsiccia al mercato braidese, per via dell’assenza del maiale, la cui vendita era però vietata dalla legge in tutti gli stati del Regno di Sardegna. Tuttavia, nel 1847 arriva la regia concessione di Casa Savoia, a firma del Re Carlo Alberto, si quello del primo statuto. Il Re per non danneggiare la comunità ebraica concede una deroga, autorizzando di fatto i macellai di Bra a usare la carne di vitello per la produzione di salsiccia fresca. Ed è così che, stando alla leggenda, Bra è diventata la capitale indiscussa della salsiccia bovina. Oggi non è più un prodotto al 100% bovino, per permettere una maggiore conservazione. Infatti, la grande criticità del grasso bovino è che dopo due giorni al massimo tende a diventare rancido, o meglio come si dice in dialetto ranse. Così, con gli anni è stato deciso di aggiungere della pancetta di suino macinata finemente alla carne magra di vitello, per allungare la shelf-life del prodotto, che non presenta conservanti. Un consiglio, acquistate della salciccia di Bra, prendete una fetta di pane fresco e provate e metterci un tocco di salsiccia di Bra cruda: sentirete l’esplosione di gusti e aromi in bocca. Oppure utilizzatela per un ricco sugo di salciccia, con cui accompagnare gli agnolotti o la polenta. Oppure, anche per un secondo di carne, e in questo caso provatea cuocerla sulla griglia o alla piastra oppure la sfumate con vino rosso, piemontese si intende. Buon appetito. Favria, 3.10.2020 Giorgio Cortese La vita è simile ad una stoffa dove i giovani vedono dal diritto e i diversamente giovani dal rovescio. La vita quotidiana non è fatta di protagonismo, ma è proporzionale a quanto amore diffondiamo anche con una donazione di sangue. Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio
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