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14 Settembre 2020 - 19:51
È il giorno della Rinascita vera. Per i nostri bambini, i nostri ragazzi, i nostri maestri. E anche per noi.
Se riparte la scuola, riparte tutto, il domani del nostro Paese è lì, sui banchi della scuola. Il sapere, le relazioni, anche l’amore, tutto può nascere dallo studio, dall’impegno sui libri, nei portapenne, negli zainetti. Poco importa che sia ripartito il campionato di calcio o abbiano riaperto le discoteche. Conta che riparta la scuola, per i bambini, le loro famiglie, per chi ci lavora con l’impegno e la passione che conosciamo e che, pur tra mille difficoltà, non ha mollato un millimetro.
La scuola è la vita e ci aiuterà a uscire dall’incubo perché non c’è uragano, per quanto violento e devastante, che prima o poi non passi. Se ce la fa la scuola, ce la facciamo tutti: sarà la scuola a battere il virus, sarà la scuola a vincere la partita per tutti noi, perché nella scuola c’è curiosità, conoscenza, crescita, socialità, partecipazione, cultura. C’è tutto. Nella scuola ci sono i nostri figli, cioè la vita.
La scuola è anche fatica, per i giovani e per i loro maestri quest’anno lo sarà più che in passato: i successi, piccoli o grandi, passano attraverso il sudore, senza non si va da nessuna parte. Quando ci saremo gettati dietro le spalle le difficoltà di questi mesi saremo più forti e con noi lo saranno anche i nostri ragazzi che avranno raggiunto uno dei traguardi più importanti della loro esistenza.
La scuola è educazione, parola antica, forse un po’ in disuso, ma il linguaggio, i comportamenti, gli atteggiamenti dei nostri ragazzi nascono, oltre che in famiglia, a scuola. Lì diventano donne e uomini consapevoli. La scuola è rispetto delle persone e delle cose. A scuola i nostri bambini si accorgono di non essere unici al mondo. Esistono gli altri, le cose degli altri e quelle di tutti. Inoltre, ed è una grande fortuna, la nostra è una scuola cosmopolita, i bimbi si confrontano con altre culture, lingue, tradizioni, ed è bellissimo perché possono scoprire il mondo (e noi con loro) senza muoversi di qui. Per questo è ancora più necessario che imparino a rispettarsi tra loro e a rispettare gli adulti che camminano al loro fianco.
La scuola è passione perché una cosa che fai con letizia la fai più volentieri. Imparare, crescere, studiare sono cose belle, anche se faticose. Se ti piace farle, a scuola vai con gioia e vorresti che non finisca mai.
Un po’ futuro, un po’ speranza, che il cammino dei nostri ragazzi e dei loro maestri sia felice, fecondo, positivo. Non passerà molto, e guarderemo con nostalgia questi anni, gli affetti, le discussioni, anche le difficoltà. Tra qualche tempo, anche se è stato un tempo difficile, ci guarderemo indietro e ci diremo che sì, è stata dura, ma dall’asprezza di questo tempo abbiamo tirato fuori una comunità migliore, famiglie migliori, ragazzi e bambini migliori.
In bocca al lupo bambini, in bocca al lupo ragazzi, in bocca al lupo maestri. Siete davanti al nostro cuore. Anzi, ci siete dentro.
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