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ASL TO4. Oggi le comiche con il pre-triage. Ancora cercano chi è stato in Cina

E' difficile dire da dove cominciare ancora più se, per l'ennesima volta, ci ritroviamo costretti a sparare sulla sanità che, oggi come oggi, aldilà del lodevole lavoro di medici, infermieri e Oss, dal punto di vista organizzativo, con il Coronavirus, sta facendo acqua da tutte le parti. Parliamo delle tende del pre-triage posizionate fuori dagli ospedali per bloccare i possibili contagiati all'esterno delle strutture. Cosa abbiamo scoperto oggi? E lo abbiamo scoperto perché evidentemente chi ce lo ha raccontato s'è allibito prima di noi.... Che il protocollo è rimasto tale e quale e non s'è modificato di una virgola rispetto ai primi giorni di pandemia. Morale? Le domande che si fanno a chi si presenta continuano ad essere le stesse... Della serie: "E' mai stato in Cina?", oppure "Ha frequentato quella discoteca...". Insomma, siamo alla frutta, non foss'altro che se per il lasciapassare è sufficiente non essere andati in Cina da un paio di mesi, bravo è chi ne riesce a trovare uno che ci sia stato. Come direbbe Totò “Ogni limite ha una pazienza.” e sotto certi punti di vista negli ultimi giorni e ne sono superate almeno un paio. Sui tamponi, sulla gestione dei malati nelle case di riposo, sull'informazione che continua ad essere "accazzo". Anche a cercare un senso di tutto questo casino non lo si trova o forse no, è tutto studiato a tavolino, come nel Regno di Napoli. Tanta confusione per non farci più capire nulla. La classica "ammuina". Quelli di sopra vengono sotto, quella di destra a sinistra e quelli che non hanno niente da fare che vadano un po' qua e un po' là. Ecco, in quest'ottica le tende di pre-triage, con gli operatori pronti a chiedere dell'ultimo viaggio in Cina a chi ha la tosse e qualche linea di febbre, ci stanno a pennello....
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