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02 Ottobre 2017 - 11:45
Propongo di riutilizzare la rotonda rimossa da corso Piemonte in luogo dello scomparso pezzo di ponte sul Po.
Al Borgo Nuovo, all’incrocio tra corso Piemonte e via Fantina c’era una bella rotonda, sperimentale finché vuoi, ma molto più funzionale (e meno pericolosa) del semaforo ora tornato felicemente al suo posto. Dal momento che del ponte sul Po non è dato sapere, prima l’hanno chiuso, poi affettato, poi basta, tutto fermo, non una gru, non un operaio, non uno che sappia dirci quando verrà (e se verrà) ripristinato, io la butto lì: facciamo la rotonda e il ponte tutti assieme, nello stesso posto. Traslochiamo il Borgo Nuovo sulle rive del Po oppure trasferiamo il Po al Borgo Nuovo, che forse è più facile. Così, in un colpo solo, risolviamo due problemi e risparmiamo un sacco di soldi.
La verità è che in certe ore, soprattutto quelle preserali, sembra di essere a Chicago, non a Settimo; quando Settimo finisce, l’automobilista continua a girare, torna indietro anche se deve andare avanti, viaggia in tondo anche se la strada va diritta.
Dev’esserci in giro un genio della viabilità che merita un distintivo, una medaglia, almeno una patacca. Non era sufficiente un ponte non più tale. No! Bisognava aumentare il casino dall’altra parte della città, in modo che i pochi che si salvavano da un guaio, cascassero nell’altro.
Via il ponte sul Po, via la rotonda di corso Piemonte! In quest’ultimo caso d’amblèe, senza uno straccio di preavviso, una comunicazione, un sms, nulla.
Voilà, i due problemi sono lì, uno sopra l’altro, e moltiplicano le difficoltà trasvolatorie dei pendolari che, per un motivo o per l’altro (magari qualcuno, toh guarda, va anche a lavorare o a scuola) di quei tratti di strada hanno necessità. Vero che siamo soltanto pellegrini settimesi, ma darci il benvenuto con un ponte zoppo da una parte e con code chilometriche dall’altra…
Facciamolo davvero, una rotonda sul fiume in luogo del ponte. Ci mettiamo sopra anche una bella canzone. Si gira un po’ sull’asfalto, un po’ nell’acqua, a guado, come una volta. Non è granché, lo so, ma zioffà, meglio di un ponte cui da anni manca un’arcata.
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