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Venaria: Buddisti?: “Ce ne sono più di un centinaio...”

A Venaria la maggior parte dei cittadini credenti è di religione cristiana, ma ci sono anche, incredibile ma vero, i Buddisti. Abbiamo incontrato i referenti di zona,  Alessandra Barisone, Dino Catano e Umberto Richiardi che ci hanno letteralmente catapultato dentro una delle più antiche e più diffuse religioni  del mondo, nata dagli insegnamenti dell'asceta itinerante indiano Siddhārtha Gautama. “Apparteniamo alla scuola di  Nichiren Daishonin un monaco del 1200. Basilare nella pratica del buddismo è il Sutra del Loto, ovvero la buona dottrina, uno scritto antichissimo che riporta alcuni insegnamenti profondi del Buddha Śākyamuni trasmessi solo ad alcuni discepoli. Preghiamo per noi e per gli altri...”. Sono circa un centinaio. Credono nella Pace nel mondo, nella convivenza degli esseri umani nel pianeta, nel  rispetto per l’ambiente e per ogni forma di vita, nell’abolizione delle armi nucleari, nella non violenza. Due volte al mese si ritrovano a casa di qualcuno: le chiamiamo “Riunioni di discussioni”. È un processo di apprendimento condiviso, che funziona a patto che tutti i partecipanti si sentano veramente a proprio agio. Gli incontri sono aperti a tutti e riuniscono persone che altrimenti non avrebbero mai avuto occasione di stare insieme, in una società come la nostra divisa da linee visibili e invisibili. “Quando uno decide di fare il passo e diventare buddista diamo una pergamena chiamata Gohonzon letteralmente significa: “Oggetto di culto al quale si deve il rispetto più profondo”, spiegano Alessandra Barisone, Dino Catano e Umberto Richiardi In cosa crede il buddista? Alla base del Buddismo vi è il convincimento che ogni individuo possieda un potenziale positivo illimitato e il potere di cambiare in meglio la propria vita. Attraverso la pratica buddista le persone possono diventare più felici e realizzate e, di conseguenza, dare un contributo in tal senso alla società. Credete nell’aldilà? Crediamo  nella rinascita, che però non va intesa come “reincarnazione” o metempsicosi, perché secondo il buddismo non esiste alcuna anima individuale e senza un’anima individuale non può esserci alcuna “trasmigrazione”. Come si diventa buddisti? Nel buddismo non esiste il caso , c’è un momento in cui un essere umano incontra il buddismo e incontrarlo significa avere occasione di parlare, si partecipa ad un meeting e la persona vede la nostra pratica , basta cominciare ad astenersi dall’agire male, cercando di fare invece il bene, dedicandosi nel contempo alla meditazione per purificare la mente. La filosofia buddista sembra complicata. Prima abbiamo parlato dell’aldilà ci chiediamo cosa succede dopo la morte, abbiamo una vita quando nasciamo, una vita quando vivo, la manifesto e una vita quando moriamo. L’insieme alla nascita, alla malattia e alla vecchiaia, viene definita come una delle quattro sofferenze fondamentali dell’esistenza umana. Inoltre pratichiamo la meditazione per liberare la mente da tutte le ostruzioni e sovrastrutture mentali che inibiscono la percezione della nostra vera natura. E’ difficile meditare? Ci sono molte tecniche e pratiche, ma in realtà, quel che conta è l’intenzione, ossia il cuore. Come si diventa buddisti? La religione cattolica ci insegna e ci educa a pregare a una Entità esterna e superiore chiedendo scusa dei nostri peccati e delle nostre colpe, il buddismo ci insegna che siamo l’effetto delle vite precedenti e prendere in mano la propria vita, perché la qualità del nostro futuro  non solo di quello remoto, ma anche di quello prossimo, immediato, che comincia qui e ora nella nostra mente  dipende interamente da noi.
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