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FRONT. Quando muore un torrente.

IL Movimento 5 Stelle di Front, rappresentato dal consigliere Pierpaolo Ferrari, insieme alla collaborazione alla sezione Piemonte della Lega per l'abolizione della caccia (onlus Lac), si rivolge alle autorità chiedendo di attivarsi per cessare l'inquinamento del torrente Malone. E' passato quasi un anno da quando erano state riscontrate le prime componenti di colorazione bianca nel Malone, il torrente che nasce dal Monte Angiolino e attraversa i comuni di Corio, Barbania, Front, Rivarossa, Lombardore, San Benigno Canavese e Volpiano, prima di arrivare al Po. Circa un anno fa, il 28 marzo del 2015, alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle, insieme ai consiglieri Perpaolo Ferrari e Roberto Piana, hanno richiesto l'intervento dell'ARPA. Ma, nonostante la segnalazione, quelle colorazioni biancastre rilevate non hanno ricevuto attenzione. Data la scarsa considerazione, gli attivisti pentastellati, insieme ai volontari della Lac, hanno fatto esaminare i campioni rilevati riscontrando la presenza di fenoli e metanolo: le quantità superavano i limiti di legge. I fenoli sono componenti organici derivanti dal benzene, mentre il metanolo si presenta come un liquido incolore, è conosicuto come alcol metilco ed è velenoso. I risultati delle analisi erano poi state presentate alla Procura della Repubblica di Ivrea, così che i responsabili dell'inquinamento delle acque fossero individuati. Nel dicembre 2015 ha seguito un'altra rivelazione: i livelli degli inquinanti erano ancora superiori ai limiti stabiliti dalla legge. Nonostante un secondo esposto alla Procura delle Repubblica di Ivrea, non è pervenuto nessun segnale dal fronte istituzionale e lo stato di inquinamento del Malone certamente non migliora. Il Movimento 5 Stelle, che in Consiglio regionale è rappresentato da Giorgio Bertola, intende presentare un'interrogazione alla Giunta regionale.
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