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12 Gennaio 2016 - 14:26
Lc 3, 15 - 22 Il cambio della guardia
Il battesimo di Gesù al Giordano per opera del Battista dice quanto l’incarnazione va oltre ogni nostra possibile immaginazione è di una novità scandalosa. Tanto è vero che nei secoli si è cercato da più parti di attenunarne la realtà. E’ invece cosa così immensa come se il cielo si aprisse, per dire che Dio non ci ha mai abbandonato al male e al peccato. Non ha assistito dall’alto indifferente alla nostre sconfitte. Perchè ci ha da sempre considerati suoi figli. E ad un certo punto è entrato direttamente nella nostra storia.
Si è fatto carne fragile in Gesù di Nazareth per stare con noi, e per portarci la Buona Notizia della salvezza.
Infatti vediamo Gesù al Giordano che partecipa al movimento penitenziale del Battista e si fa battezzare insieme al suo popolo.
Mentre prega riceva lo Spirito del Padre, per poter attuare la missione assegnatagli; è la conferma che vive secondo la sua volontà.
Il simbolo della colomba dice che Dio stringe un’alleanza eterna con gli uomini.
Il battesimo di Gesù richiama indirettamente il nostro battesimo. Lui ci salva per i nostri meriti. Ci fa suo popolo. Ci dona la sua grazia per vivere in noi la sua vita.
pace e bene
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