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...una domenica nell'isola di Fogo a Capo Verde

...una domenica nell'isola di Fogo a Capo Verde
......allora, ci siamo già beccati il primo raffreddore di Capo Verde, molto in anticipo rispetto agli anni passati......eh si, è incredibile, ma  qui è molto facile, ma ci si abitua, e si convive con "a grip" come dicono i capoverdiani, ma noi abbiamo l'arma segreta, l'aspirina effervescente, portata in gran quantità. Comunque non è poi un grande problema. Ciò che invece torna a sorprenderci e constare come, nel linguaggio corrente, ci si abitui ai cambiamenti, ovvero: "abbiamo beccato il raffreddore perché l'altra notte con la moto siamo tornati a casa sudati e FACEVA FREDDO" La sensazione del freddo con 26 gradi di caldo come può essere possibile......tutta la gente in pantaloncini, canotta, qualcuno fa pure il bagno e capita di sentir dire che FA FREDDO, STANOTTE  ERA FREDDO,  STAMANE è FREDDINO, CHIUDI LA PORTA CHE FA FREDDO, ma il termometro non scende mai sotto i 25 e di giorno 28-30 -33........: è proprio vero tutto è relativo, che lo sia anche il nostro raffreddore.......????? Nonostante tutto, alla faccia del raffreddore, la domenica l'abbiamo dedicata alla scoperta dell'isola e della sua gente.....un'isola  (solitamente arida e dai colori castano bruno)   che in questa stagione è un'esplosione  di colori e soprattutto  di verde, non solo nel nome, ma di fatto, per le abbondanti piogge delle ultime settimane......e allora la gente ne approfitta per iniziare a raccogliere......i soliti fagioli, che qui sono la base quotidiana dell'alimentazione con il riso e il mais. E poi, grandi e piccini,  seduti nei "quintal", i  suggestivi e singolari  cortili interni, all'ombra e freschi ....a sgranare  e a raccontare storie, (proprio come si faceva ancora da noi nei paesini, sino agli inizia degli anni Sessanta)....mentre qualcuno fa merenda con un pezzo di pane e un buon bicchiere di latte di capra caldo di mungitura, un'altra bambina si vergogna davanti alla macchina fotografica e da un'altra parte qualcun altro fa il bucato, rigorosamente a mano, per ore, chinati, con rudimentali attrezzi.......e acqua piovana raccolta nelle vasche....e poi, alla domenica, capita che il vicino, che fa il muratore sia anche in grado di dare una spuntatina ai capelli, e poi ci sono le visite, ai parenti, ai vicini  e soprattutto ai morti,    qui si cammina sempre per chilometri e chilometri senza problemi, anche se di problemi ve ne sono da vendere ..ed esportare ......siamo in Africa .........
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