Qualcuno ci può spiegare il senso di una conferenza stampa organizzata dalla giunta al gran completo, per raccontarsi e per raccontare le cose fatte in questi primi due anni e mezzo alla guida della città? La domanda è: perchè proprio adesso e perchè nell’ambito della Festa dell’Unità. Va bene che l’egocentrismo del Pd di Ivrea a volte rasenta l’onnipotenza, ma è del tutto evidente che l’avere scelto una platea minima rispetto alla disomogeneità dell’elettorato, per affrontare un dibattito di interesse, che più generale di così non lo si sarebbe potuto andare a cercare, un po’ stona. Stona, salvo per un piccolo, piccolissimo particolare. L’esigenza di sindaco e assessori di accreditarsi con la militanza nella ormai quotidiana lotta di potere scatenatasi proprio all’interno del partito, che è di maggioranza e pure di governo. Insomma una difesa ad oltranza del proprio operato. Un modo per screditare l’avversario interno. Un escamotage per ricevere l’assoluzione dai peccati senza passare da un processo interno, vero. Al posto di un bel confronto all’americana tra due modi diversi di intendere la gestione pubblica, un monologo pomposo e tremendamente noioso, sulle proprie doti e innate capacità. E si racconta così di una città governata senza errori, senza macchia e anche, se proprio lo vogliamo dire tutta, senza alcuna voglia di amministrarla in maniera diversa, magari anche confrontandosi con chi la pensa diversamente, sulle tasse (Imu e tasi dipendono solo da Renzi?), sui soldi spesi per la candidatura Unesco, sull’amianto nelle scuole e sul Cic. La colpa? Se c’è, sta sempre da un’altra parte o è di altri. C’è carenza di personale, c’è la spending review e, non in ultima, c’è il Presidente del Consiglio Elisabetta Ballurio, “il terrore della Dora Baltea” che non li lascia lavorare in pace. Una favola, insomma, con il finale ancora tutto da scrivere e lo si vorrebbe scrivere all’americana. Una roba del tipo: “E vissero tutti felici e contenti...”. E te pareva... Per il resto? Nulla! Assolutamente nulla di nuovo sotto il sole. La notizia sui soldi che il prossimo anno si risparmieranno nella gestione del tribunale che passerà sotto il diretto controllo del Ministero della Giustizia? Già si sapeva! Il nuovo poliambulatorio? E’ sotto gli occhi di tutti. Il successo del Museo Garda? Discutibile come solo possono esserlo i 6 mila visitatori contati nel primo anno di apertura! L’Unione dei comuni dell’eporediese? Non c’è ancora e i comuni con cui la si vorrebbe fare sono già cambiati un paio di volte! La Città Metropolitana? Nebbia in val Padana! La Ferrovia Torino-Aosta? Se ne parla da vent’anni e non s’è ancora spostata una traversina! Insomma le solite cose, trite e ritrite, roba vecchia, il classico disco rotto ci mancava solo un accenno ad Adriano Olivetti, un altro per De Benedetti e la città delle rosse torri era servita.
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