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CHIVASSO. Se la minoranza c’è, Ciuffreda se ne sta zitto! E l’assessore Buo manda il dibattito in “vacca”

CHIVASSO. Se la minoranza c’è, Ciuffreda se ne sta zitto! E l’assessore Buo manda il dibattito in “vacca”

Claudia Buo

La giunta ha preferito tacere sui 72 mila euro sperperati per Sovraexposizione Ve lo ricordate il sindaco Libero Ciuffreda nella seduta consiliare di quasi un mese fa, era l’8 luglio 2015, quando si discuteva della mozione di sfiducia a lui e all’assessore Claudia Buo? In Consiglio, con la minoranza assente per protesta, il primo cittadino inveiva - letteralmente - contro tutti i consiglieri di opposizione rei di essersi sottratti al dibattito politico per antonomasia. Ovvero, il Consiglio comunale. Bene. Ciuffreda e la sua maggioranza evidentemente devono aver cambiato idea se, appena dieci giorni dopo, in occasione del Consiglio comunale in cui si approvava il bilancio di previsione, di discutere con l’opposizione - questa volta presente quasi al completo - non ne avevano alcuna voglia... “Ci sono luoghi deputati per queste discussioni, non questo!”. Parole e musica dell’assessore al Bilancio Claudia Buo che, evidentemente, non la pensa come il suo sindaco oppure ha deciso di far di necessità virtù. Non sapendo come barcamenarsi tra le varie richieste dell’opposizione, ha deciso di buttare il dibattito in vacca. E stop. Buo se l’è presa con i vari Pasteris, Bava, Scoppettone, Doria rei, a suo dire, di fare troppe domande sul documento finanziario che di lì a poco si sarebbe dovuto approvare. Troppe domande? Per l’assessore al Bilancio, infatti, che l’amministrazione abbia deciso di spendere 167 mila euro per gli orti urbani, che ne abbia investiti 70 mila e più per Sovraexposizione o che abbia in mente di incassarne 280 mila euro (!) in più rispetto ai 340 mila e rotti dello scorso anno dai proventi delle multe, non meriterebbe un approfondimento in Consiglio. “C’è la commissione bilancio per questo”, ha tagliato corto in più di una circostanza, alle domande dei consiglieri di minoranza. “C’è persino la conferenza dei capigruppo”, ha aggiunto, infastidita. Peccato che dell’una non tutti i consiglieri di minoranza ne facciano parte, mentre l’altra non sia proprio il luogo più adatto per dibattere di argomenti che interessano tutta la comunità e non sono un’esclusiva di pochi privilegiati. Inevitabli, sono fioccate le proteste. “Come facciamo noi consiglieri di minoranza ad avere tutto chiaro - ha inforcato Adriano Pasteris -. Prima di votare, è un mio diritto sapere cosa vado a votare. Così come ci è stato presentato il bilancio, per noi è impossibile esprimere un giudizio. Sfido i consiglieri di maggioranza a spiegarci se ne hanno capito qualcosa. Il problema è che alzano la mano e basta, ma noi non possiamo votare così. Noi rappresentiamo degli elettori chivassesi che ci chiedono che cosa succede e che vogliono sapere, cosa succede”. “Mi chiedo cosa veniamo a fare in Consiglio comunale - ha aggiunto Matteo Doria - se non possiamo neanche chiedere spiegazioni. Il problema è che se faccio una domanda specifica, su un argomento, l’assessore non mi sa rispondere e allora mi vedrò costretto a fare delle interrogazioni…”.
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