Sorpresa all’inizio della Consulta ambientale di martedì scorso a Chivasso. Tre associazioni ne avevano chiesto la convocazione (Legambiente, Terrasana, In bici a Chivasso). In base al regolamento il presidente, che è l’assessore all’ambiente Massimo Corcione, deve convocare la Consulta entro 15 giorni se ne fa richiesta un terzo dei membri. Le associazioni componenti sono nove e tre fa giusto un terzo. Gli ambientalisti sono “sereni” perché ritengono di avere rispettato il regolamento. Ma l’assessore spiega che hanno letto male l’art. 4. La consulta non è composta solo dalle associazioni, che sono nove, ma anche dai membri di diritto, che sono cinque: l’assessore e i presidenti e vicepresidenti delle due commissioni consiliari per l’ambiente e per l’assetto e uso del territorio. In tutto fa 14 e le tre associazioni non raggiungono il terzo richiesto. Quindi possiamo anche andarcene tutti a casa, ma l’assessore benignamente acconsente lo stesso a tenere la riunione (ma non poteva dirlo prima?). E non è mica finita. Sempre il regolamento stabilisce che le sedute della Consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei componenti. Ora, le associazioni presenti erano quattro, cioè le tre richiedenti più il Comitato Basso Canavese. Il presidente Corcione c’è e siamo a cinque. Ma i quattro presidenti e vicepresidenti di commissione non ci sono. Conclusione: cinque su 15 non fanno la metà, il numero legale manca e tutti a casa. Magnanimamente Corcione accetta di nuovo di procedere lo stesso. Certo che così si vince facile. Basta riempire la Consulta di membri di diritto e il gioco è fatto. I due presidenti di commissione sono espressione della maggioranza che sostiene Corcione: se proprio quel giorno e proprio tutti e due sono bloccati a casa per un mal di pancia il numero legale manca. Michele Scinica, presidente della Commissione Assetto e Uso del territorio, di solito partecipa alle riunioni di carattere ambientale: martedì sera non c’era.
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