Ricapitolando. Il ticket di ingresso al carnevale passa da 5 a 8 euro. Alle squadre degli aranceri non verrà più erogato alcun contibuto. Infine, non c’è il due senza il tre, saranno messi all’asta, e venduti al migliore offerente, tutti gli spazi utili agli ambulanti. Considerando che, fino allo scorso anno, la quota prevista era di 1.500 euro, non è dato sapere quanto potrebbe costare oggi aggiudicarsi il posto più bello... C’è di buono - e qualcosa di buono ci dovrà pur essere - che aumenteranno, da 22 a 88, le aree messe a disposizione per fare commercio, quadruplicate per accontentare quelli che hanno già fatto domanda (circa 35) e molti altri ancora. Tante decisioni, un fiume di critiche. E se tra favorevoli e contrari al ticket, nelle ultime ore, su proposta del Presidente del Consiglio Elisabetta Ballurio, si sta facendo strada l’ipotesi di inventare un prezzo di riguardo per gli abitanti dei tanti piccoli comuni dell’eporediese, abituati a vivere la battaglia delle arance come fosse cosa loro, sulla sponda opposta c’è chi s’affretta a precisare che, per intanto il biglietto di 8 euro (non 20 come a Viareggio, sigh...) si pagherà solo la domenica e quindi restano pur sempre gratis il lunedì e il martedì. E c’è chi se la prende con gli abusivi (“Conviene farsi dare la multa da 50 euro, costa di meno”), chi punta il dito in direzione degli aranceri (“Giusto non dare loro il contributo, la Siae delle serate di festa se la pagheranno con il biglietto”) e chi tra gli ambulanti chiede maggiori tutele contro le grandi catene che potrebbero partecipare al bando mettendo sul piatto offerte irrinunciabili e irraggiungibili. Ma quest’ultima se non altro è risolta dato che su proposta di Antonella Pasquale di Confesercenti il bando prevederà un vantaggio di 1000 euro rispetto a chi si presenta a Ivrea per la prima volta. Insomma di tutto e di più, come sempre all’alba di una manifestazione che nei decenni non s’è mai fatta mancare nulla, proprio partendo dalle polemiche. Carnevale come da copione, ivi compresa la scarna difesa dell’assessore Laura Salvetti su una manifestazione che in media fa 130 mila presenze in nove giornate con un ritorno economico di circa due milioni e 200 mila euro, di cui 950 mila euro spesi dai turisti in senso stretto e 250 mila euro da tutti gli altri... Sarà... Ma a noi sti numeri dicono poco. Perchè? Perchè non si capisce da dove si sia partiti per contare. Non certo dagli alberghi e dai bed&breakfast, troppo pochi per contenerli tutti. E poi i turisti (intendendo quelli che vanno in giro con la valigia) quando ci sono si vedono e si sentono e in tutta onestà a Ivrea li si sente e li si vede un po’ pochino. Quindi ci risiamo. Turisti pochi, non per colpa della Fondazione e un gran bel salasso per gli eporediesi che vivono per questa tradizione e sono in realtà gli unici a partecipare, sempre meno, in verità, proprio per colpa del biglietto. Non sarebbe il caso di ripensarci?
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