Cerca

BANCHETTE. Ritorna la sagra del “pignoletto”

BANCHETTE. Ritorna la sagra del “pignoletto”

SAGRA del pignoletto

La Sagra del Pignoletto Rosso di Banchette compie dieci anni, che saranno festeggiati il prossimo weekend con tante iniziative. Il programma è stato presentato lunedì mattina in conferenza stampa presso la Sala Giunta del Comune di Banchette, alla presenza del Sindaco Franca Sapone, del direttivo dell'Associazione del Pignoletto Rosso, presieduta da Tullio Paghera e con Franco Sabolo della società agricola "Bio Coltura Banchette" che in questi anni ha lavorato per il recupero dell'omonimo seme autoctono, in un processo produttivo interamente eseguito con metodo biologico certificato e con una macinatura a pietra che rende questo prodotto di nicchia e di altissima qualità. Il progetto di recupero ha dato in questi anni notevoli risultati, permettendo al Pignoletto Rosso, che dal 2011 ha cambiato nome in "Mais Rosso" di essere inserito nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino degli Antichi Mais Piemontesi. La manifestazione aprirà i battenti nella serata di venerdì 24 ottobre con una cena a tema alla Trattoria Moderna. Sabato 25 ottobre si svolgerà la seconda edizione della corsa podistica dedicata al Mais Rosso, abbinata a mostre di collezionisti ed artigiani locali, dislocate tra il Bocciodromo (con auto, moto e cicli d'epoca, macchina da scrivere olivetti, modelli in scala e in movimento) e il salone Emilio Pinchia (con modelissmo statico, macchine agricole e cartoline dei piloti carabinieri nel Bicentenario dell'Arma). E' domenica 26 ottobre, però, che si entra nel vivo. Dopo un assaggio dei gusti delle tradizioni locali nella serata di sabato, infatti, si potrà entrare appieno nell'atmosfera della Sagra, tra dimostrazioni, degustazioni, laboratori, visite guidate, mostre, passeggiate ecologiche. Tra le novità, si potranno assistere a sculture in diretta a cura dell'Uni3 e al processo artigianale di lavorazione della lana. Anche quest'anno, inoltre, il Mais Rosso dedica uno spazio speciale ai più piccoli con una serie di attività che sviluppino curiosità e creatività, come la Fattoria Didattica con un laboratorio artistico a cura dell'azienda ortofrutticola La Braja, ed il battesimo della sella con l'Asd L'Equiseto. Si potrà passeggiare per le vie di Banchette su carri trainati da cavalli. Non mancheranno mostre a tema come i modellini in miniatura di Renzo Bonato con il nipotino Matteo che esegue alcuni esperimenti scientifici relativi al funzionamento meccanico. Infine porta aperte al Castello, sorto nel 1200, grazie alla nuvoa prorpietà, la Floramo Corporation srl della famiglia Quaglia, formata dal capofamiglia Giuseppe con i figli Giancarlo e Andrea, per offrire a tutti la possibilità di godere la bellezza di questa location unica. La storia del Pignoletto Rosso Fin verso gli anni Cinquanta nel Canavese, come in tutto il Nord Italia, la polenta era considerata alimento cardine della dieta giornaliera delle famiglie, le quali portavano in tavola una meliga derivante da selezioni di semi di Ottofile, Pignoletto, Ostenga, Marano e Quarantina. Negli anni Sessanta e Settanta la tradizone era andata perdendosi, soppiantata da polente industriali come quelle bramate e semolate. Soltanto agli inizio degli anni Ottanta si è sentita la necessità di riscoprire le antiche varietà di meliga per polenta e così i pochi contadini che ancora la seminavano, con il supporto di imprenditori appassionati, attraverso un lungo e paziente lavoro di ricerca, hanno salvato quegli antichi semi che ormai erano quasi estinti. Ed è questo il lavoro intrapreso dall'Associazione Pignoletto Rosso e dalla società agricole Bio Colture Banchette, con il sostegno dell'Amministrazione Comunale, della Provincia di Torino e della Confagricoltura di Torino. Nel processo di produzione, improntato ad una garanzia di qualità, tutte le pannocchie vengono selezionate e solo le migliori vanno alla sgranatura. L'essicazione è eseguita con bruciature a metano a bassa temperatura per mantenere inalterate le proprietà del prodotto. Ogni lotto viene accuratamente analizzato e la amcinatura viene eseguita con molino a pietra. E' un tipo di macinatura più lenta, che riscalda meno la farina, mantenendo intatto il contenuto delle vitamine e dei grassi insaturi del germe. "Tutto questo – sottolinea gli organizzatori della Sagra – ci permette di produrre una farina gustosa, profumata e dall'inconfondile fragranza. La nostra farina si presenta come un prodotto oltretutto versatile, ottima sia nella preparazione di piatti salati che dolci".
LOCANDINA LOCANDINA
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori