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06 Ottobre 2014 - 16:14
Piero Fassino
"Ci sono le condizioni per aprire una stagione nuova ma serve reciproco ascolto e volontà di condivisione. Come Anci siamo disponibili ad un confronto costante, che vada al di là delle audizioni formali e proponiamo una conferenza interistituzionale, da svolgersi mensilmente, a cui partecipino i presidenti di Camera e Senato, i ministri per gli Affari regionali e dei Rapporti con il Parlamento e i presidenti delle Regioni e dell'Anci". Lo ha detto il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, nel suo intervento nell'Aula della Camera nel corso dell'incontro tenutosi questa mattina tra circa 600 sindaci italiani e Parlamento.
"Sarebbe un modo per dare una forma condivisa alle attività istituzionali e per dare un'immagine di condivisione al tutto il Paese", ha aggiunto. I primi cittadini, ha proseguito, "non vogliono favori, ma che si tenga conto della loro esperienza quotidiana e delle esigenze dei cittadini". Per questo "chiediamo a Parlamento e governo di ascoltare le nostre domande a partire da quella che nasce da una contraddizione che va avanti da anni. La crisi - ha sottolineato - da una parte fa aumentare la richiesta di sostegno, dall'altra, anno dopo anno, provoca una restrizione continua di risorse". Il presidente dell'Anci ha poi ricordato come dal 2010 al 2013 si sia passati da 16,5 a 2,5 miliardi di trasferimenti ai Comuni. Dal 2007 ad oggi il comparto ha contribuito al risanamento del Paese per oltre 17 miliardi euro. Inoltre, sull'intero debito pubblico i Municipi fanno segnare solo il 2,5% del totale, mentre a livello di spesa sono scesi al 7,6%.
"Si tratta - ha detto ancora Fassino - "di uno sforzo enorme che non è stato imposto né allo Stato né alle sue amministrazioni.
Questo suscita amarezza, a cui si aggiunge il dover assistere a chi periodicamente ci indica come luogo di spreco. Noi invece abbiamo razionalizzato, tagliato, risparmiato e, nonostante ciò, abbiamo tenuto aperti gli asili nido, abbiamo dato assistenza ad anziani e disabili, promosso la cultura e assicurato il trasporto pubblico locale. Per queste cose - ha concluso - i sindaci spendono i loro soldi".
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