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BOLOGNA. Civis: passo indietro nel processo per corruzione. Nulle le richieste dei Pm

BOLOGNA. Civis: passo indietro nel processo per corruzione. Nulle le richieste dei Pm

Fa un passo indietro il processo per corruzione sugli appalti del Civis, il tram a guida ottica che a Bologna è rimasto un progetto mai realizzato. Il Gup Domenico Panza, infatti, nell'udienza preliminare dove si discutevano i due 'tronconi' dell'inchiesta, ha dichiarato la nullità delle richieste di rinvio a giudizio nel filone dove è contestata la corruzione, e restituito gli atti alla Procura.

Ora il Pm Antonello Gustapane dovrà notificare nuovamente gli avvisi di fine indagine, eventualmente sentire le persone che chiederanno di essere sentite e riformulare le richieste di rinvio a giudizio. In questo versante dell'inchiesta, conclusa a inizio 2013, erano al vaglio del giudice le posizioni di tre rappresentanti dell'ex societa' di trasporti pubblici bolognese Atc (l'ex presidente Maurizio Agostini e gli allora consiglieri Claudio Comani e Paolo Vestrucci), due legali rappresentanti di Irisbus, societa' del gruppo Fiat (Vincenzo Lasalvia e Giuseppe Amaturo) e del presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni, Piero Collina. Lo stesso Collina (assistito dall'avv. Paolo Trombetti) e' coinvolto con altri nel secondo filone, per cui è stata fissata la prossima udienza il 17 dicembre: qui si contestano frode e inadempimento di contratti in pubbliche forniture.

Oltre al presidente Ccc, nel secondo filone sono coinvolti anche Lasalvia e Maturo, e i loro successori in Irisbus, ovvero Salvatore Martelli e Pierre Fleck; infine, Marco Sabene (la cui posizione è stata stralciata) e Pierluigi Lucchini, rappresentanti dell'Ati Ccc-Irisbus con delega alle gestioni delle attivita' d'appalto.

La decisione del Gup di dichiarare la nullità delle richieste di rinvio a giudizio è arrivata in seguito ad eccezioni avanzate dalle difese. In sostanza hanno sostenuto che dopo la notifica del primo avviso di fine indagine, sono state svolte ulteriori indagini, modificando i capi di imputazione, ma non notificando altri avvisi agli indagati in modo che i difensori ne potessero prendere atto. Se la Procura riuscirà a fare quanto richiesto in tempo, i due filoni potrebbero di nuovo essere discussi 'in parallelo' nell'udienza di dicembre.

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