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16 Settembre 2014 - 13:02
Una trentina tra antagonisti urlando per protesta ''liberi tutti'' e altri slogan e battendo pugni sulle panche di legno, hanno occupato l'aula del palazzo di Giustizia di Milano e costretto il collegio a sospendere il processo in cui tra i sette imputati per l'occupazione della Cuem, la libreria alla Università Statale, è imputato Graziano Mazzarelli, uno degli arrestati lo scorso 11 luglio con l'accusa di aver partecipato all'assalto notturno del cantiere della Tav di Chiomonte lo scorso 13 maggio 2013. L'occupazione dell'aula, durata mezz'ora, è terminata quando le forze dell'ordine hanno portato via Mazzarelli, l'unico detenuto, e che era in una delle gabbie.
Il processo riprende nel pomeriggio.
La protesta inscenata dai giovani antagonisti è cominciata all'inizio dell'udienza, la prima del processo per il disordini alla Statale del 6 maggio 2013 nel quale i sette imputati sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, violazione della legge sulle armi, per la detenzione di sampietrini, sassi e un ombrello, e altri reati. Subito i giovani no Tav hanno intonato slogan di solidarietà a Graziano Mazzarelli e agli altri arrestati a luglio per l'assalto al cantiere di Chiomonte. "Fuori dalle galere", "tutti liberi", "questo palazzo non serve a un c..." e così via. Nonostante gli inviti a lasciare l'aula da parte del presidente del collegio Oscar Magi e i tentativi di farli sgomberare da parte dei carabinieri in forza a Palazzo di Giustizia, il gruppo di anarchici-antagonisti se ne è andato solo quando il loro compagno è stato portato via.
"Protestano - ha spiegato l'avv. Eugenio Losco, difensore di Mazzarelli - perché il mio assistito si trova detenuto in una specie di regime di isolamento, di massima sicurezza. E questo anche se la Corte di cassazione, su nostro ricorso, ha fatto cadere l'accusa di terrorismo".
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