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Eporedia Futura

Ivrea. Un bilancio di fine anno

Bilancio di previsione e DUP tra propaganda, scelte rinviate e una visione politica che non si vede

Ivrea. Un bilancio di fine anno

Ivrea. Un bilancio di fine anno

La fine dell’anno, per un Consigliere Comunale, è occasione per fare bilanci non solo simbolici: infatti, il mese di dicembre vede costantemente l’approvazione di due dei documenti più importanti per un’Amministrazione comunale, il bilancio di previsione e il Documento Unico di Programmazione (DUP).

Due atti importanti non solo per il contenuto ma, ancor di più, perché prendono in considerazione il triennio successivo alla loro approvazione. Pertanto, alcune delle scelte assunte in questo momento avranno ricadute fino al termine del mandato attuale.

In momenti simili, oltre a scelte di chiara natura tecnica dettate dalla situazione in corso (non è certo una novità che la coperta sia corta, come ci si dice da decenni a questa parte), si dovrebbe esplicitare massimamente la visione politica della classe dirigente chiamata a governare la Città.

E tutto questo è stato visto durante la seduta del Consiglio Comunale del 22 dicembre scorso?

Nonostante gli interminabili interventi di quasi tutti gli esponenti della maggioranza, che si sono scoperti abili cantori delle gesta di una Giunta che, almeno in buona parte, appare sempre più scollegata dalla realtà eporediese, dell’idea per l’Ivrea del futuro non si è vista traccia.

2026

Tante, invece, le incongruenze: in primo luogo per quanto riguarda le politiche sociali, solitamente innalzate a bandiera da parte della sinistra, per le quali si è visto uno stanziamento di 56.000 € al Consorzio In.Re.Te, a fronte dello svuotamento di numerosi capitoli di bilancio precedentemente destinati a interventi a sostegno delle fasce deboli, tra cui gli anziani.

Ancora una volta, come più volte contestato al Vicesindaco Dal Santo, assistiamo all’operato di una Giunta che abdica ai propri doveri delegando a soggetti terzi. Simile discorso, in situazione ancora più grave, vale per le politiche giovanili, della cui delega la solita cooperativa sembra ormai detentrice incontrastata.

Oltre a numerose altre mancanze in termini di sicurezza (riduzione degli investimenti sulla Polizia Locale), sullo sporte sulla cultura (i più che noti problemi del Museo Garda non potranno che peggiorare), abbiamo scoperto l’intenzione della maggioranza di fare alcuni interventi importanti nel 2028, tipo il nuovo gattile e la rotonda di Porta Aosta: rimane da capire se tale collocazione temporale sia dovuta alla mancanza di fattibilità nel breve termine o alla volontà di inserirla – forse non casualmente – nell’anno delle prossime elezioni comunali.

E poi c’è il Documento Unico di Programmazione, trasformato nel Documento Unico di Propaganda, in cui sono stati elencati i grandi successi (presunti) dell’Amministrazione, senza in alcun modo evidenziare quale sia la visione della sinistra per il futuro della Città.

Per comprendere l’inadeguatezza di tale documento basti citare la totale assenza della parola “industria” nelle sezioni dedicate al lavoro e allo sviluppo.

Ma dove vogliamo andare?

Non si sa. Probabilmente non lo sa nemmeno chi amministra Ivrea.

Ciononostante, auguro a tutti gli Eporediesi un felice anno nuovo, sperando che un giorno possano avere un’Amministrazione degna di questo nome.

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