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Per chi suona la campana

Consultori, correnti e mosaici scomodi: la diocesi di Ivrea tra equilibri interni e scivoloni comunicativi

Dal nuovo collegio nominato dal vescovo Daniele Salera alla scelta discutibile di un’immagine firmata Rupnik: geografie ecclesiali, pesi politici e una gaffe che fa discutere

Monsignor Salera rompe gli schemi: un diacono come segretario e una Chiesa più vicina alla gente

Monsignor Salera

Non sono molti, nemmeno gli addetti alle cose ecclesiastiche, a sapere chi siano i consultori e quali funzioni abbiano: sono quel collegio di sacerdoti che hanno sostituito il capitolo dei canonici (al quale sono rimaste funzioni onorifiche) quale «senato del vescovo», da lui nominati per cinque anni, scelti fra i membri del consiglio presbiterale; ad essi deve fare riferimento per i più importanti problemi della diocesi, in alcuni casi anche con funzioni deliberative.

Il vescovo pare abbia quindi comunicato i nominativi dei nuovi consultori nelle persone di: monsignor Silvio Faga, don Gianmario Cuffia, don Alberto Carlevato, don Beppe Giachino, don Fabrizio Gobbi, don Loris Cena.

La geografia ecclesiale dei neo-consultori è semplice: due ascrivibili ai moderati e vicini ai conservatori, tre ai progressisti e uno non collocabile ma buono per tutte le stagioni. Ci riferiamo a don Loris, che con l’attuale corso ecclesiale sembra sia in piena ascesa; egli è infatti stato eletto anche membro della presidenza del consiglio presbiterale.

Qualcuno ha fatto notare che si noterebbe nelle nomine la prevalenza dei progressisti che ruotano sull’asse San Giorgio–Chivasso, ma queste sembrano sfumature, soprattutto se si pensa al ruolo che tali organismi potranno avere con un vescovo come monsignor Daniele Salera.

Noi ricordiamo volentieri il parroco di Caluso per la sua cordialità e la sua giovialità, per non dire dei ballabili in cui si esibisce alla Festa dell’Uva, dove fa svolazzare la sua sottana.

Monsignor Edoardo Cerrato

Intanto si vocifera che starebbero per insediarsi in diocesi un gruppo di preti provenienti da altre regioni o addirittura dall’estero. La stessa strada percorsa all’epoca da monsignor Edoardo Cerrato, il quale rimediò alla mancanza di clero con i suoi confratelli filippini, peraltro sacerdoti esemplari ed universalmente stimati.

Giornata del Seminario con ottime e apprezzabili iniziative, perché senza vocazioni sacerdotali la Chiesa si spegne. L’unico neo sta nel manifesto dove campeggia un mosaico dell’artista sloveno ex religioso, ma ancora prete, Marko Ivan Rupnik, conosciuto alle cronache per vari episodi di abusi psicologici, spirituali e sessuali per cui fu scomunicato, pena poi rimessa, ma che lo vedono tutt’ora sotto processo canonico da parte del Dicastero della Dottrina della Fede.

Come conseguenza dei casi di abusi emersi, il 14 giugno 2023 venne espulso dalla Compagnia di Gesù per decreto del superiore generale a causa del suo «rifiuto ostinato» di obbedire alle restrizioni imposte.

Dopo il clamore mediatico suscitato, si ebbero vari appelli per la rimozione delle opere d’arte che Rupnik aveva disseminato in chiese e santuari d’Europa. In Francia i vescovi hanno costituito una sorta di commissione per valutare se smantellare a Lourdes i suoi mosaici.

Forse, se la loro rimozione può sembrare ipocrita e discutibile, appare quantomeno inopportuno il loro utilizzo per la promozione di eventi ecclesiali.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

Tutti gli articoli di Fra' Martino qui

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