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Frio e O.P.E.P. portano la lotta a bullismo e cyberbullismo fino al Torino FC

Dalle scuole alle società sportive: l’associazione consolida il suo percorso di sensibilizzazione con nuove tappe e incontri dedicati

Frio e O.P.E.P. portano la lotta a bullismo

Frio e O.P.E.P. portano la lotta a bullismo e cyberbullismo fino al Torino FC

L’impegno contro bullismo e cyberbullismo avanza e si radica, entrando in nuovi spazi educativi dove la voce dei ragazzi può trovare ascolto e protezione. L’artista Frio e l’associazione O.P.E.P. – Ogni Passo È un Passo ETS annunciano un nuovo capitolo del progetto di sensibilizzazione attivo da oltre due anni nelle scuole italiane: una tappa speciale all’interno del Torino FC, che segna l’allargamento dell’iniziativa anche al mondo dello sport professionistico.

Il progetto, costruito attraverso incontri diretti con studenti e adolescenti, nasce per offrire strumenti concreti di comprensione e prevenzione. La sua forza sta nella capacità di parlare con un linguaggio immediato, vicino ai giovani, senza sminuire il peso delle dinamiche che oggi si alimentano anche sui social network. In questi due anni O.P.E.P. e Frio hanno attraversato decine di istituti scolastici, creando un filo continuo tra musica, educazione emotiva e testimonianze reali. Una strategia che ha reso la campagna riconoscibile, stabile, e soprattutto efficace nel costruire spazi di confronto autentico.

La recente tappa al Torino FC rappresenta un passaggio simbolico: lo sport, e in particolare il calcio professionistico, diventa luogo di ascolto e di responsabilità. Coinvolgere i settori giovanili significa lavorare su un gruppo di ragazzi che vive in una dimensione di forte pressione e visibilità, dove episodi di esclusione, umiliazione o violenza verbale possono passare sotto traccia o essere interpretati come parte inevitabile del percorso. L’incontro, immortalato nelle foto ufficiali fornite dall’associazione, ha creato un clima di dialogo sincero, con riflessioni su rispetto, identità, dinamiche di gruppo e sul confine sottile tra scherzo e ferita.

L’associazione sottolinea come la collaborazione con realtà sportive di rilievo permetta di ampliare lo sguardo e rafforzare la prevenzione anche fuori dall’aula. Perché i luoghi in cui nasce il bullismo non sono solo i corridoi delle scuole: sono gli spogliatoi, i social, le chat di squadra, gli ambienti competitivi in cui il riconoscimento passa dalla forza del gruppo.

Il progetto continuerà nei prossimi mesi con nuove tappe in altre città, in un percorso che punta a intrecciare sempre più il mondo della scuola, quello dell’arte e quello dello sport. Ogni incontro contribuisce a costruire una rete fatta di adulti responsabili e giovani più consapevoli, capace di trasformare ogni spazio educativo in un presidio di rispetto reciproco.

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