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Addio a Massimo Pedrale, il sindaco-preside che ha guidato Crescentino per un quarto di secolo

Dalla giunta del CLN al lungo mandato da primo cittadino, una vita di servizio che attraversa il Novecento. Aveva 101 anni

Addio a Massimo Pedrale, il sindaco-preside che ha guidato Crescentino per un quarto di secolo

Addio a Massimo Pedrale, il sindaco-preside che ha guidato Crescentino per un quarto di secolo

Si è spento mercoledì 3 dicembre 2025 Massimo Pedrale, 101 anni, ex sindaco di Crescentino e figura centrale della vita pubblica cittadina per oltre trent’anni. Insegnante, preside delle scuole medie, amministratore dalla tempra sobria e tenace, Pedrale ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva del suo territorio. La sua storia personale si intreccia con quella della Repubblica, in un percorso in cui scuola, politica e civismo non sono mai stati domini separati, ma parti dello stesso impegno.

Il suo ingresso nella vita amministrativa risale al 1945, quando fu chiamato a far parte della prima Giunta municipale del CLN, contribuendo alla riorganizzazione della macchina comunale nel delicato dopoguerra. In quegli anni, governare significava tenere insieme ricostruzione materiale e ricostruzione morale; significava ridare forma a una comunità provata dalla guerra e gettare le basi della nuova democrazia locale. Pedrale affrontò questa fase con quello stile che tutti gli riconoscono: discrezione, disciplina, senso delle istituzioni.

Il suo percorso politico si consolidò nel 1951, anno in cui divenne sindaco di Crescentino, incarico che avrebbe mantenuto ininterrottamente fino al 1975. Ventiquattro anni di mandato sono un dato che parla da sé: raccontano un rapporto solido con la cittadinanza, la capacità di rappresentare un punto fermo in un’epoca in cui l’Italia cambiava volto ed economia, società e cultura vivevano trasformazioni profonde. Pedrale interpretò il ruolo di primo cittadino con la stessa dedizione che aveva già messo nella scuola, convinto che amministrare significasse, prima di tutto, formare una comunità e garantirle stabilità.

La dimensione educativa rimase, per lui, inseparabile da quella politica. Da preside delle Scuole Medie, contribuì a plasmare generazioni di giovani, portando nella scuola un rigore che però non diventava mai distanza, e nella politica un metodo che aveva radici nella pedagogia: ascolto, gradualità, responsabilità. Il suo impegno civico fu riconosciuto anche ben oltre gli anni del mandato, tanto che Crescentino ha continuato a considerarlo una figura di riferimento, un archivio vivente della memoria amministrativa e un esempio di etica pubblica.

Il Comune esprime “cordoglio per la scomparsa del professor Massimo Pedrale”, ricordandone il contributo “significativo alla crescita e al progresso della città”. Il sindaco Vittorio Ferrero, insieme alla Giunta e all’intero Consiglio comunale, ha rivolto le condoglianze al figlio Luca Pedrale e ai familiari, sottolineando il valore umano e istituzionale di una figura che ha attraversato decenni cruciali della vita cittadina. Le parole dell’amministrazione restituiscono l’immagine di un uomo che ha saputo interpretare il servizio pubblico non come spazio personale, ma come responsabilità verso gli altri.

Oggi Crescentino saluta uno dei suoi ultimi testimoni di quella stagione del Novecento. Con la morte di Pedrale si chiude una fase storica in cui il legame tra scuola e istituzioni era naturale e necessario, in cui chi insegnava si sentiva parte della costruzione civica e chi amministrava non dimenticava la missione educativa della politica. La sua eredità, più che nelle opere materiali, risiede nella cultura amministrativa che ha incarnato: rigore, dedizione, senso del dovere, fiducia nella comunità. Un patrimonio che la città è chiamata a custodire e trasmettere, consapevole che la qualità della vita civile si misura anche nella memoria di chi l’ha servita con coerenza.

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