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03 Dicembre 2025 - 14:03
Coperture antinfluenzali lontane dagli obiettivi: “Tra i fragili solo il 49,6%, troppo poco” (immagine di repertorio)
La fotografia scattata dal ministero della Salute è tutt’altro che rassicurante. Alla presentazione della campagna nazionale 2025-2026 contro l’influenza, Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione e delle Emergenze sanitarie, ha delineato un quadro che mostra un’Italia lontanissima dagli obiettivi fissati per legge.
L’obiettivo minimo di copertura vaccinale è il 75%, mentre tra over 65 e soggetti fragili il traguardo sale al 95%. Ma i numeri reali raccontano altro: nella stagione 2023-2024, proprio nelle categorie più esposte al rischio di complicanze, ci si è fermati al 49,6%, quasi la metà del necessario. Non solo: nel pieno della pandemia da Covid, quando le co-somministrazioni erano più frequenti, l’Italia aveva raggiunto il 65,3%, dimostrando che livelli più alti sono possibili. Oggi, invece, si è tornati indietro.
La situazione appare ancora più critica guardando alla popolazione generale. Nel complesso, nella scorsa campagna sono state somministrate 11.129.868 dosi, pari a una copertura media del 18,9%. Una soglia troppo bassa per garantire protezione effettiva, soprattutto in un contesto in cui — osserva Campitiello — il virus ha mostrato un anticipo significativo. Nella settimana fra il 17 e il 23 novembre l’incidenza è stata di 8,96 casi per mille assistiti, molto più alta rispetto agli anni precedenti. E tra i bambini da 0 a 4 anni il dato è schizzato a 29 casi ogni mille.
Rimangono debolissimi anche quei segmenti della popolazione che potrebbero facilmente aderire alla profilassi. Nella fascia 60-64 anni la copertura è “bassissima”, appena 20%. Tra i bambini dai 6 mesi ai 6 anni ci si ferma al 19,8%, nonostante le raccomandazioni pediatriche e la possibilità di vaccinazione gratuita.
È su queste cifre che si innesta la nuova campagna nazionale, messa a punto dal ministero insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio. L’obiettivo dichiarato è uno: riportare vaccinazione e prevenzione al centro dell’attenzione pubblica, soprattutto in vista di una stagione influenzale che promette di essere più intensa e anticipata.
A fare la differenza, adesso, saranno la capacità di intercettare i soggetti più vulnerabili, la disponibilità dei servizi sanitari territoriali e la risposta dei cittadini. Per il momento, però, l’Italia resta distante da quel 75% che, sulla carta, dovrebbe garantire una barriera minima contro le complicanze più gravi.

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