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Ecco le migliori scuole della provincia di Torino. Liceo Botta al primo posto

Eduscopio è tornato, puntuale come una scadenza fiscale e altrettanto decisivo per il destino di migliaia di studenti e famiglie. Ogni anno la piattaforma gratuita della Fondazione Agnelli, online dal 2014, elabora una gigantesca quantità di dati per capire che cosa succede davvero ai diplomati italiani dopo aver varcato il portone della scuola superiore. Non è una semplice classifica: è una radiografia precisa del sistema scolastico, che misura come vanno i ragazzi all’università, quanti trovan

A Ivrea le migliori scuole della provincia di Torino

A Ivrea le migliori scuole della provincia di Torino

Eduscopio è tornato, puntuale come una scadenza fiscale e altrettanto decisivo per il destino di migliaia di studenti e famiglie. Ogni anno la piattaforma gratuita della Fondazione Agnelli, online dal 2014, elabora una gigantesca quantità di dati per capire che cosa succede davvero ai diplomati italiani dopo aver varcato il portone della scuola superiore. Non è una semplice classifica: è una radiografia precisa del sistema scolastico, che misura come vanno i ragazzi all’università, quanti trovano lavoro, in quanto tempo e quanto quel lavoro sia coerente con il loro percorso di studi. Nei licei il faro è l’indice FGA, che tiene insieme la media dei voti e i crediti universitari ottenuti negli esami del primo anno. Nei tecnici e nei professionali, invece, conta soprattutto l’indice di occupazione, cioè quanti diplomati hanno lavorato almeno sei mesi nei due anni successivi al diploma. Un parametro semplice ma implacabile, che quest’anno fotografa un Piemonte più forte della media del Nord Ovest, soprattutto nei percorsi tecnici.

Secondo la nuova edizione di Eduscopio, infatti, mentre nel Nord Ovest il tasso medio di occupazione nei tecnici economici si attesta sul 60%, in Piemonte si va molto oltre: al Michele Buniva di Pinerolo arriva al 75%, al Curie-Vittorini di Grugliasco al 70%, all’Erasmo da Rotterdam di Nichelino al 69%. Nella città di Torino, in questo settore, nella top 3 figurano il Bosso Monti, il Russell-Moro-Guarini e il Copernico-Luxemburg, tutti attorno o poco sopra il 57%. Nel settore tecnologico i risultati sono ancora più sorprendenti: l’Aldo Moro di Rivarolo Canavese raggiunge il 76%, superando di oltre 17 punti la media del Nord Ovest, mentre l’Avogadro di Torino tocca il 74% e la paritaria Edoardo Agnelli il 71%. Anche i professionali mostrano segnali molto positivi: al Plana di Torino trova lavoro il 64% dei diplomati, al Colombatto il 63%, al Prever di Pinerolo il 60%. E negli indirizzi industria–artigianato svettano l’Olivetti di Ivrea con il suo 71%, il Galileo Ferraris di Settimo Torinese con il 68%, seguiti dai torinesi Plana e Birago, entrambi al 60%.

Dentro questo scenario regionale così vivace, il Nord della provincia di Torino — quel pezzo di territorio fatto di Ivrea, Chivasso, Settimo Torinese, Ciriè, Lanzo Torinese, Caluso, Rivarolo Canavese e Castellamonte — non è affatto un retrobottega del capoluogo. Anzi: è una delle zone più dinamiche e più coerenti per qualità della formazione e inserimento lavorativo. I numeri lo mostrano con chiarezza: lontano dai riflettori cittadini, qui si concentrano alcuni degli istituti più performanti dell’intera Regione.

Tra tutti, è Ivrea a prendersi il centro della scena. Nel comparto liceale, il classico Carlo Botta si aggiudica il primo posto nella provincia di Torino, davanti al blasonato Cavour, al Gioberti, all’Alfieri e al D’Azeglio — quest’ultimo quest’anno solo settimo. Significa che i diplomati del Botta entrano all’università con una preparazione solida, superano gli esami al primo tentativo e ottengono crediti in modo regolare. Sempre a Ivrea, il liceo A. Gramsci conquista la vetta nella categoria delle Scienze Umane – opzione Economico Sociale, un indirizzo a cavallo tra umanesimo, diritto, economia e sociologia che negli ultimi anni sta crescendo in modo significativo. Sul fronte scientifico, il Gramsci si affaccia anche nelle graduatorie dello scientifico, confermando il ruolo della città come polo formativo completo.

Ma se nei licei Ivrea brilla, nei professionali domina: l’istituto Camillo Olivetti è primo nella provincia per gli indirizzi industriali e artigiani, con un tasso di occupazione del 71%. Sette diplomati su dieci lavorano entro due anni, cifra che supera vari istituti torinesi di prestigio e che testimonia un legame fortissimo tra scuola e tessuto produttivo eporediese, storicamente legato all’industria, alla tecnica e all’innovazione.

Poco distante, a Rivarolo Canavese, l’istituto tecnico tecnologico Aldo Moro raggiunge un risultato che va oltre la provincia e perfino oltre il Piemonte: con il suo 76% di occupazione è uno dei migliori tecnici d’Italia. Subito dietro, nella classifica regionale, compaiono colossi come l’Avogadro di Torino (74%) e l’Agnelli (71%), ma il Moro di Rivarolo resta in testa, ribadendo una verità che Eduscopio certifica ogni anno: i tecnici di provincia, quando funzionano, funzionano meglio di molti licei e meglio di numerosi istituti cittadini.

Il buon andamento non si ferma qui: in Caluso, l’istituto tecnico tecnologico Piero Martinetti si colloca ai vertici dell’indirizzo e conferma un’ottima capacità di inserimento lavorativo, attorno al 70%. Il Martinetti compare anche nei licei scientifici delle scienze applicate e nel liceo artistico, segno di un campus scolastico polivalente che, pur lontano dai centri urbani maggiori, attrae studenti da tutta l’area circostante. In Castellamonte il liceo artistico XXV Aprile – Faccio, storicamente legato al mondo della ceramica, entra nella top ten provinciale e rappresenta uno dei punti di riferimento dell’arte applicata nel Canavese.

Chivasso mantiene un quadro variegato: il liceo scientifico Isaac Newton si conferma forte sia nelle scienze applicate sia nelle classifiche generali; l’istituto tecnico Europa Unita registra un tasso di occupazione intorno al 57%, coerente con il contesto economico locale; mentre nei professionali dei servizi il Carlo Ubertini mostra numeri differenziati tra le sedi: 54% a Chivasso, 51% a Caluso. Una fotografia che racconta un tessuto sociale vivo e variegato, fatto di piccoli esercizi, artigianato, logistica, horeca e servizi alla persona.

A Settimo Torinese, l’istituto Galileo Ferraris è secondo in provincia tra i professionali a indirizzo industriale-artigianale, con un ottimo 68%, pochi punti sotto l’Olivetti. Un dato che riflette la vocazione manifatturiera della città e la sua capacità di intercettare la domanda di tecnici specializzati proveniente dalle aziende della cintura.

Salendo verso le valli, Lanzo Torinese si distingue con il liceo di Scienze Umane Federico Albert, che nel 2024 era primo e quest’anno è quarto, mantenendo comunque una continuità di rendimento notevole. Anche nei professionali della zona si registra un solido 51% di occupazione, valore significativo in un’area montana dove le opportunità lavorative sono più rarefatte.

Infine Ciriè, che rimane una “città scolastica” strategica per tutta la zona a nord di Torino. L’istituto tecnico economico Fermi – Galilei, pur non essendo più primo come nel 2024, resta uno dei poli più richiesti per chi cerca una preparazione amministrativa, contabile e gestionale spendibile sia nel mondo del lavoro sia nei corsi universitari di economia e impresa. L’insieme di licei, tecnici e professionali della città continua a rappresentare una delle offerte più complete e consolidate della cintura torinese.

Mettendo insieme tutti questi tasselli — il Carlo Botta, il Gramsci e l’Olivetti a Ivrea, il Moro a Rivarolo, il Martinetti a Caluso, il Ferraris a Settimo, l’Europa Unita e l’Ubertini a Chivasso, il Faccio a Castellamonte, il Federico Albert a Lanzo, il Fermi-Galilei a Ciriè — il quadro è chiarissimo. Il Nord della provincia di Torino non è una periferia educativa: è un sistema articolato, robusto, in cui istituti molto diversi tra loro riescono a ottenere risultati superiori anche a molte scuole del capoluogo. Eduscopio, pur con i suoi limiti (non misura il clima delle classi, il rapporto con le famiglie, il peso dei contesti sociali), ci restituisce un’immagine nitida: tra pianura, collina e montagna, le scuole funzionano, preparano, inseriscono, orientano.

Scegliere una scuola superiore a Ivrea, Chivasso, Settimo, Ciriè, Lanzo, Caluso, Rivarolo o Castellamonte non è un ripiego rispetto a Torino. È una scelta solida, lungimirante, spesso migliore. E i numeri di Eduscopio 2025, quest’anno più che mai, lo confermano nero su bianco.

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