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Tredicesima 2025, il mese della verità: quando arriva davvero e come capire quanti soldi prenderai

Pensionati, pubblici e privati: tutte le date aggiornate e la formula esatta per calcolare l’importo senza errori

Tredicesima 2025

Tredicesima 2025

La tredicesima mensilità torna puntuale anche nel dicembre 2025, ma non per tutti nello stesso momento. La mensilità aggiuntiva, prevista per pensionati e lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, segue infatti tempistiche diverse in base alla categoria di appartenenza. Un rito economico che ogni anno coinvolge milioni di italiani e che quest’anno – tra weekend, festività e differenze contrattuali – richiede più attenzione del solito.

Per i pensionati, l’INPS provvede all’erogazione in anticipo: la tredicesima arriva insieme all’assegno di dicembre. Il cedolino è disponibile dal 21 novembre sul portale INPS, mentre l’accredito scatta il 1° dicembre, con ritiro alle Poste secondo la consueta turnazione alfabetica. In pratica, per questa categoria si tratta dell’unica data già fissata e immutabile.

Per i dipendenti pubblici, inclusi docenti e personale ATA, la tredicesima verrà pagata in un’unica soluzione il 15 dicembre 2025, direttamente in busta paga. La somma aggiuntiva sarà indicata come voce separata nello stipendio di metà mese.

Più complessa, come sempre, la situazione dei lavoratori privati. In questo caso, la data è regolata dal CCNL di riferimento: generalmente il pagamento avviene tra il 15 e il 20 dicembre, ma il 20 cade di sabato. Questo potrebbe generare anticipi al venerdì precedente o slittamenti amministrativi ai primi giorni utili della settimana successiva, comunque entro il 24 dicembre, garantendo il rispetto delle regole contrattuali sulla maturazione dell’istituto.

Il diritto alla tredicesima riguarda pensionati, dipendenti pubblici e privati e alcune categorie di beneficiari di assegni sociali. Ne restano esclusi autonomi, partite IVA, stagisti, tirocinanti e lavoratori occasionali. L’importo corrisponde di norma a una mensilità aggiuntiva, ma la cifra esatta può variare molto: si basa infatti sui mesi effettivamente lavorati o coperti da pensione. La formula prevede la divisione della retribuzione lorda annuale per dodici, moltiplicata per i mesi maturati. Il totale finale è assoggettato a trattenute fiscali e contributive.

Sono considerati utili ferie, festività, congedi parentali e malattia; non lo sono, come sempre, le assenze ingiustificate. Chi ha lavorato per tutto il 2025 riceverà l’importo completo, mentre chi ha iniziato o cessato il lavoro nel corso dell’anno otterrà una cifra proporzionata ai mesi di attività.

Quest’anno, più che mai, tra weekend e scadenze ravvicinate, molti italiani controlleranno con attenzione il proprio cedolino. E la tredicesima sarà – ancora una volta – una boccata d’ossigeno fondamentale in vista delle festività.

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