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25 Novembre 2025 - 22:38
La sindaca di Lauriano Mara Baccolla
«Se le interrogazioni finiscono prima sui giornali che in Municipio, siamo costretti a rispondere pubblicamente». Da questa constatazione parte la sindaca Mara Baccolla, che replica alle accuse del gruppo di minoranza “Lauriano e Piazzo Domani”, autore delle due interrogazioni sulla chiusura del parcheggio della stazione e sulla montagnola di detriti alluvionali accanto al cimitero. Due questioni che i consiglieri Dutto, Bronzin e Fusco avevano definito segnali di trascuratezza e inerzia amministrativa.
Baccolla mette subito un punto: «Questa amministrazione darà risposta completa e scritta alle interrogazioni, come da regolamento. Ma il fatto che arrivino prima alla stampa impone una prima risposta pubblica, oltre che una fotografia aggiornata della situazione».
Sul nodo del piazzale del cimitero, la sindaca respinge con decisione l’accusa secondo cui la Regione avrebbe già coperto i costi di smaltimento dei materiali. «È falso affermarlo», scandisce. «La Regione ci ha riconosciuto solo i costi di rimozione e conferimento degli ingombranti privati, pari a 92.000 euro, che il Comune ha anticipato a bilancio. Per terra e fango, sia dalla pulizia di strade e cortili che dai disalvei, la normativa impone analisi preliminari: le abbiamo commissionate a un geologo e, per fortuna, hanno dato esito negativo da inquinanti come oli e carburanti».
Gli esami, spiega, sono stati trasmessi alla Regione: ora il Comune attende il nulla osta per poter utilizzare quei materiali «in opere di consolidamento e riempimento su terreni comunali». Un ciclo virtuoso che permetterà anche di liberare l’area di sosta. «Il lavoro verrà svolto in economia con mezzi e personale comunale, per non gravare ulteriormente sulle casse dell’Ente. A quel punto il piazzale potrà tornare a essere utilizzato per la sosta dei mezzi».
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Fanghi dell'alluvione d'aprile a Lauriano
Sul fronte dell’area della stazione, la sindaca chiarisce che non è il Comune ad averne disposto la chiusura. «È facoltà, anzi dovere, di Rfi proteggere le sue proprietà da intrusioni. Nessun posteggio è mai stato autorizzato, trattandosi di proprietà privata». L’episodio che ha fatto scattare la chiusura, racconta, è l’abbandono di un’auto senza targa risalente ai giorni dell’alluvione: «La presenza di quel veicolo ha indotto Rfi a chiudere il varco».
E nelle emergenze? La risposta è nel nuovo Piano di Protezione civile: «Fortunatamente adottato a novembre 2024, anche se senza il voto della minoranza. È lì che sono individuate le aree preposte al posteggio temporaneo degli automezzi».
La sindaca entra poi nel merito dei lavori idraulici, contestati dalla minoranza come insufficienti. «Oltre alle opere già realizzate nel concentrico sul Rio Abramo e alla riparazione della sponda a valle della provinciale – eseguite con ordinanza di somma urgenza e riconosciute dalla Regione – abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento di 64.000 euro per un intervento analogo su tutta la lunghezza del Rio del Piano, oltre che per la posa di scogliere di protezione in tre punti particolarmente critici del Rio Abramo».
Non solo interventi immediati: «Abbiamo presentato studi preliminari per il completamento del disalveo a monte e a valle del paese, la realizzazione di bacini di laminazione e altre opere di protezione idrogeologica. Sono stati inseriti tra le opere urgenti trasmesse al Dipartimento nazionale».
Il capitolo finanziario chiude la replica. «Il nostro Comune si è esposto per quasi 400.000 euro, utilizzando avanzo libero e accendendo mutui per far fronte alle somme urgenze. Grazie alla variazione di bilancio del 25 novembre riusciremo a ripianarne gran parte e contiamo di incassare i rimborsi entro l’anno».
Un passaggio seguito dai ringraziamenti: «Siamo molto grati al sistema Piemonte che, in pochi mesi, ha attuato le procedure e i flussi finanziari promessi dal presidente Cirio durante la visita di maggio. Non sono state solo parole ma impegni concreti. Ringraziamo la Regione, l’assessore Gabusi, la struttura tecnica diretta dall’ingegner Ifrigerio, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, le imprese incaricate e tutta la struttura comunale per aver gestito con professionalità una mole di lavoro eccezionale».
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