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Castellamonte, giurano i volontari della Croce Rossa sotto la Rotonda Antonelliana

Una tradizione che dura da oltre un secolo, tra emergenze e missioni

Castellamonte, giurano i volontari della Croce Rossa sotto la Rotonda Antonelliana

Domenica 28 settembre, mentre la città sonnecchiava tra le ultime code d’estate, alla Rotonda Antonelliana è andata in scena una cerimonia che non è soltanto rituale, ma memoria viva: il giuramento solenne degli Ufficiali e dei Militari del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana, I° Centro di Mobilitazione Piemonte e Valle d’Aosta.

Un corpo che qualcuno considera residuo ottocentesco, e che invece continua a mostrarsi per quello che è: una riserva di cittadinanza attiva, addestrata e pronta a essere richiamata quando l’Italia chiama. Dal terremoto all’alluvione, dalle missioni all’estero alle emergenze sanitarie, la loro presenza resta invisibile fino a che non diventa indispensabile.

A Castellamonte l’uniforme non era parata, ma promessa. La promessa di volontari che, a differenza di tante parole leggere che circolano nelle aule istituzionali, si vincolano a una disciplina concreta, a un “sì” senza scadenza.

Il sindaco Pasquale Mazza ha ringraziato i presenti, ricordando l’impegno del Comitato Cri di Castellamonte guidato da Paolo Garneron. Ringraziamenti di circostanza, certo, ma con un dettaglio che conta: l’orgoglio di ospitare una comunità di uomini e donne che non chiedono riflettori, ma chiedono di esserci quando tutto il resto vacilla.

E allora la domanda resta: in un Paese che ha fatto del precariato e della retorica un’arte nazionale, quanto spazio vogliamo ancora concedere a chi, in silenzio, continua a giurare per davvero?

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