AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
25 Settembre 2025 - 10:34
Elena Piastra e Luca Rivoira con la delegazione cinese e il vicesindaco metropolitano Suppo
Non bastava essere la “capitale dell’innovazione e della scienza”, la “città della cultura”, il centro mondiale dell'inclusione, la città più verde el mondo, eh no... Ora Settimo Torinese è anche un po’ cinese. La sindaca Elena Piastra ha, infatti, siglato un "memorandum" con Wenzhou (più di 10 milioni di abitanti). Già me li vedo i cartelli: Benvenuti a Settimo-Wencheng, gemellaggio d’Oriente e Occidente. Che poi, in fondo, suona bene: Settimo Torinese non è poi così distante dal modello cinese dei "capannoni industriali", solo che là producono componentistica per l’automotive, qui sono vuoti, la si lavora e si produce, qui si producono conferenze stampa e post su Facebook. Sempre lavoro è...
Un memorandum, non un contratto, non un accordo operativo, non un impegno vincolante. No! Un memorandum. Che in burocratese significa: ci siamo stretti la mano, ci siamo fatti le foto, poi vedremo se e quando, ma intanto facciamo finta che sia già storia.
È la diplomazia del selfie a cui Piastra tiene più di ogni altra cosa. Un selfie al giorno leva i "rompiscatole" di torno.
A ben vedere un documento che non cambia la vita dei cittadini, ma allunga il curriculum politico di chi lo firma in vista di un futuro politico che in tanti già si immaginano lastricato di successi, a Torino in Regione o a Roma in Parlamento. Buongiorno onorevole, buonasera senatrice...
Eppure, bisogna riconoscerlo: la trovata ha un che di geniale. A Settimo non si riesce a risolvere il problema delle luce a intermittenza in interi quartieri ma ci si occuperà di capire i robot cinesi. Non si sistemano le buche in via Pascoli, ma ci si prepara all’export. Non si trova un accordo con i commercianti del centro, ma si sigla un patto con chi sta a diecimila chilometri di distanza. È il fascino della politica internazionale: lontano è meglio, lontano è più facile, lontano è sempre più elegante.
Del resto, il lessico è già pronto. Scambi culturali. Che vuol dire? Una delegazione cinese a visitare la Biblioteca che tutto il mondo ci invidia, e una delegazione di Settimo Torinese a visitare il Tempio di Anfu (magari a spese del contribuente).
Opportunità economiche? Traduzione: ci vediamo un paio di volte all’anno, facciamo finta di parlare di imprese, poi finisce tutto con una cena a base di ravioli al vapore, involtini primavera e tajarin al sugo di arrosto. Amicizia tra i popoli? Che è bellissimo da scrivere nei comunicati, ma non ha mai risolto il problema degli ammortizzatori delle macchine spaccati dalle voragini stradali o il sovraffollamento di topi nelle isole ecologiche.
Tant'è! La Piastra, con aria da statista consumata, ci ha tenuto a sottolineare che “inizia un percorso”. E' una delle sue frasi preferite. La dice sempre, in ogni occasione, ovunque.... E qui scatta la magia della retorica politica: non si arriva mai, non si conclude mai, non si realizza nulla, ma si inizia sempre un percorso. Ogni giorno. Ogni conferenza. Ogni protocollo. A forza di percorsi, qualcuno, prima o poi, scambierà Settimo per una tappa del Cammino di Santiago.
Non più un progetto, ma un memorandum. Non più una mozione, ma un protocollo. La burocrazia come filosofia di governo, con l’aggiunta dell’esotico che fa sempre la sua figura.
E i cittadini? Si guardano attorno e si chiedono: ma a che ci serve tutto questo? Forse a nulla. Forse a dirci che siamo internazionali. Forse a illuderci che Settimo non sia periferia ma capitale globale. Forse a pensare che se non funzionano le mense almeno funzionerà il gemellaggio. È la logica del “facciamo finta di essere grandi”: Settimo Torinese capitale dei protocolli.
Insomma, benvenuti a Settimo-Wencheng, capitale mondiale del memorandum. Dove si firmano accordi per l’eternità e si rimandano soluzioni per la prossima legislatura. Dove la politica non è fatta di fatti, ma di parole, parole e ancora parole. Ma, d’altra parte, anche questo è un prodotto tipicamente cinese: il fumo. E a Settimo, quello, non manca mai, condito da tanta fuffa...
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.