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16 Settembre 2025 - 17:13
Enrico Ponzetto
Il destino dell’ex Campeggio del Lago Sirio divide la politica a Chiaverano. Con una determina approvata a fine giugno 2025, l’Amministrazione comunale ha incaricato un professionista (il geometra Alessio Boggio, ndr) di stimare il valore dei terreni e degli immobili con l’obiettivo di procedere alla loro vendita. Un atto che sulla carta può sembrare una semplice operazione contabile, ma che nei fatti apre uno scenario ben più complesso: quello della definitiva perdita di un bene pubblico che per anni ha rappresentato un punto di riferimento paesaggistico e sociale per l’intero territorio.
A sollevare le barricate è il gruppo consiliare di minoranza ChiaveranoCheVorresti, guidato da Enrico Ponzetto e composto da Simone Eusebio Bergò e Francesca Sammiceli. I tre consiglieri non usano giri di parole: si tratta di una scelta “politicamente inopportuna e strategicamente miope”. La vendita, spiegano, potrebbe portare qualche euro subito nelle casse comunali, ma a prezzo di una rinuncia enorme. “Non solo si perderebbe un canone di locazione ricorrente, ma soprattutto si consegnerebbe per sempre alla speculazione privata un bene che appartiene a tutta la comunità”, sottolinea Ponzetto.
Un bene che diventa ancora più prezioso oggi, mentre il neonato Parco dei Cinque Laghi cerca di consolidarsi come attrattore turistico e culturale. Invece di inserirlo in una visione d’insieme, sfruttando le sue potenzialità come spazio di turismo sostenibile, attività educative e iniziative culturali, l’Amministrazione sembra voler mettere all’asta un pezzo strategico del territorio. “È come vendere i gioielli di famiglia per pagarsi la spesa del mese”, commenta amaramente Bergò.
Non solo. La minoranza ricorda che l’attuale conduttore del campeggio aveva già presentato un progetto per un geocamping con prospettive di sviluppo a lungo termine: nuovi posti di lavoro, attività per i giovani, iniziative ambientali. Tutto questo rischia di essere spazzato via da una scelta che i consiglieri giudicano affrettata e poco trasparente. “Stiamo parlando di un’area che, se valorizzata, può garantire benefici reali e duraturi. Perché svenderla al miglior offerente?”, si chiede l'Opposizione.
L’operazione arriva peraltro dopo una sequenza di passaggi amministrativi che gli stessi consiglieri definiscono “poco lineari”, già legati all’assegnazione in affitto della struttura. Un percorso fatto di tentativi e aggiustamenti che ora sembra trovare come unico sbocco la cessione definitiva.
Per questo ChiaveranoCheVorresti chiede uno stop immediato dell’iter. La richiesta è chiara: sospendere la procedura e aprire un vero confronto con la popolazione. L’occasione non manca: venerdì 19 settembre è già previsto un incontro pubblico con i cittadini, che potrebbe diventare il primo banco di prova per una discussione aperta e trasparente sul futuro del campeggio.
“I beni comuni non si svendono, si valorizzano”, ribadisce Ponzetto, trasformando lo slogan in una dichiarazione di principio. Una linea che i tre consiglieri intendono difendere con forza, anche perché la posta in gioco non riguarda solo un appezzamento di terreno e qualche fabbricato: riguarda la possibilità di scegliere se il futuro di Chiaverano debba essere guidato da una visione collettiva o piegato a logiche di mercato.
Insomma, la battaglia sull’ex Campeggio del Lago Sirio non è solo una questione di contabilità comunale, ma il simbolo di due modi diversi di intendere l’amministrazione: da una parte chi vuole monetizzare subito, dall’altra chi rivendica il valore dei beni comuni come patrimonio da proteggere e rilanciare. E stavolta, a giudicare dal tono della minoranza, lo scontro non sarà breve né indolore.
Maurizio Tentarelli
Il Comune di Chiaverano sembra deciso a voltare pagina sul futuro dell’ex campeggio del Lago Sirio, ma la strada scelta dalla nuova amministrazione è tutt’altro che lineare. Quella che in teoria doveva essere un’operazione di rilancio turistico e di valorizzazione pubblica si è trasformata, nel giro di pochi mesi, in una sequenza di delibere, concessioni e sospensioni di canoni che sollevano più di un interrogativo.
Il Comune è proprietario di tre asset strategici: l’ex ristorante/pizzeria “Il Sole” di via Lago Sirio 1, l’adiacente area camper comunale con una trentina di piazzole elettrificate, e il locale ex alloggio del custode, già destinato dalla precedente amministrazione a diventare il Centro Visitatori del nascente Parco dei Cinque Laghi di Ivrea. Un patrimonio che, se ben gestito, avrebbe potuto rappresentare il cuore pulsante di un nuovo modello di turismo ambientale e sostenibile.
La storia recente parte nel marzo 2024, quando la giunta guidata dall'allora sindaco Maurizio Fiorentini indice con delibera n. 12/2024 una gara per l’affitto di pizzeria ed area camper, per sei anni rinnovabili, con base d’asta di 19.200 euro l’anno. Il 15 aprile si svolge la gara e il 20 maggio la Taktante Srl se l’aggiudica con un’offerta di 30.150 euro annui. Un buon risultato, almeno sulla carta, sancito dalla firma del contratto il 3 giugno 2024. Nel bando era scritto chiaro: nessuna possibilità di pretendere rimborsi o indennizzi per lavori di manutenzione o adeguamento, principio dell’“assunzione del rischio” a totale carico del gestore.
Pochi giorni dopo la firma, a giugno 2024, cambia tutto. Si insedia la nuova giunta guidata dal sindaco Maurizio Tentarelli che cumula nelle sue mani anche i ruoli di responsabile dell’Ufficio Tecnico e del Servizio Finanziario del Comune.
Da quel momento in avanti le decisioni sul campeggio si moltiplicano. A dicembre 2024, con delibera n. 57, la giunta concede a Taktante l’uso dell’ex alloggio del custode – formalmente destinato a ospitare la sede del Parco dei Cinque Laghi – per soli 50 euro al mese, con durata 6+6 anni. Una cifra simbolica, giustificata da un impegno generico a effettuare ristrutturazioni a proprie spese, senza alcuna quantificazione né garanzia.
A maggio 2025 arriva la delibera n. 39: sospensione del pagamento del canone di 30.150 euro per ben 18 mesi. Tradotto: un mancato introito per le casse comunali di circa 45.225 euro. La motivazione? Lavori di adeguamento impianti, mai quantificati né verificati, e in aperta violazione del bando e del contratto che imponevano la consegna “nello stato di fatto”.
Infine, a giugno 2025, con determina n. 52, il Comune incarica il geometra Boggio di redigere una perizia di stima, per una parcella di 4.983,50 euro. Un passaggio che sembra preludere alla mossa più controversa: la vendita dell’intero compendio immobiliare e dell’area.
Nel giro di poco più di un anno, un bene che poteva rappresentare un’occasione di rilancio per l’intero territorio è passato da un bando competitivo a un canone sospeso, da una destinazione pubblica a una concessione simbolica, fino all’ipotesi di alienazione definitiva.
Il paradosso è evidente: mentre il Parco dei Cinque Laghi prende forma, rischia di perdere uno dei suoi spazi "pubblici" più preziosi.
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