Fedeli in attesa… e il mistero svelato: ecco perché don Patrice non c’era

A Casabianca, frazione di Verolengo, la scorsa domenica la scena sembrava uscita da un romanzo: il sole di agosto filtrava dalle vetrate della chiesa, disegnando strisce dorate sui banchi lucidi. L’edificio era pieno: abiti della festa, mani giunte, rosari che scorrevano tra le dita. Ma all’altare, nessun prete. I minuti scorrevano lenti, mentre tra i fedeli rimbalzavano domande sottovoce: «Dov’è don Patrice?», «Sarà successo qualcosa?». Nessun passo in sacrestia, nessun fruscio di paramenti, solo il silenzio interrotto a tratti dal mormorio di qualche Ave Maria.

Il parroco, don Patrice Munyentwali, guida della parrocchia di San Grato Vescovo, era in vacanza. Lo ha spiegato lui stesso: «Il collega che mi aveva assicurato di occuparsi del servizio se n’è dimenticato e si è scusato. Attualmente sono in vacanza; giovedì sarò di ritorno a casa in serata».

Nessun giallo, nessuna emergenza: solo un vuoto di calendario.

Eppure, al posto dei sospetti, è arrivato un sospiro di sollievo. Invece di abbandonare la chiesa, i fedeli hanno scelto di restare e pregare insieme, trasformando il silenzio in un coro spontaneo, la mancanza in un momento di fede autentica.

«So che la mia comunità è capace di questo – ha detto don Patrice – e quando tornerò la troverò così: unita, viva, fedele anche nell’imprevisto».

Conosciuto per il carattere cordiale e la dedizione al servizio pastorale, don Patrice ha costruito un rapporto profondo con i parrocchiani. Così, tra un rientro già annunciato e una “dimenticanza” subito perdonata, Casabianca attende il suo parroco.

E la prossima volta, chissà, quell’altare potrebbe essere ancora più pieno: di persone, sorrisi e della certezza che, anche se il prete è in vacanza, Dio non se ne va mai.

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