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26 Luglio 2025 - 10:16
Il settore artigiano piemontese sta vivendo un periodo di declino strutturale, caratterizzato da un progressivo invecchiamento degli imprenditori e da una riduzione delle nuove attività. Secondo i dati aggiornati al 2024 provenienti dal registro delle imprese delle camere di commercio piemontesi, si registra un saldo negativo tra aperture e cessazioni, con 7.575 nuove imprese artigiane e 8.153 chiusure. Questo si traduce in un decremento netto di 578 unità, portando il numero complessivo di imprese artigiane a 113.835. Il tasso di crescita annuale del settore si attesta a -0,5%, con un tasso di natalità pari al 6,6% e un tasso di mortalità del 7,1%.
Un elemento di particolare rilievo è il progressivo calo delle imprese giovanili. In Piemonte, nel decennio 2014-2024, le imprese guidate da under 35 sono diminuite da 45.305 a 36.530, con una contrazione del 19,4%, pari a 8.775 unità in meno. A livello nazionale, nello stesso periodo, il numero di imprese giovanili è passato da circa 640.000 a 486.000, con una perdita di oltre 153.000 realtà, corrispondente a una riduzione del 24%.
Il fenomeno si inserisce in un più ampio quadro demografico e sociale, segnato dal calo delle nascite e da una minore propensione dei giovani a intraprendere percorsi imprenditoriali nel settore artigiano. Le dinamiche del mercato del lavoro, l’incertezza economica, la complessità burocratica e la difficoltà di accesso al credito rappresentano fattori disincentivanti. Secondo Confartigianato Torino, rappresentata dal presidente Dino De Santis, il comparto sta attraversando una transizione che richiede misure di accompagnamento mirate, in particolare sul piano dell’attrattività professionale e del ricambio generazionale.
Per incentivare l’imprenditorialità giovanile, Confartigianato ha attivato il progetto “Val.E.”, che mette a disposizione l’esperienza di manager senior per accompagnare i giovani nella creazione d’impresa. A ciò si affiancano percorsi formativi orientati alla gestione d’impresa e alla semplificazione amministrativa. Anche CNA Piemonte sottolinea la necessità di una risposta politica strutturata. Il presidente Giovanni Genovesio e il segretario regionale Delio Zanzottera ribadiscono l’urgenza di interventi su più fronti: dalla semplificazione normativa all’accesso al credito, dalla formazione professionale al sostegno alla digitalizzazione. La sfida, secondo CNA, è duplice: da un lato stimolare la nascita di nuove imprese, dall’altro preservare la continuità di quelle esistenti, valorizzando le competenze locali e garantendo una transizione ordinata.
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