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Agnelli, nuova mossa di Exor: investimento in arrivo dopo l’uscita da Ferrari

Dopo la vendita parziale di Ferrari, la holding Agnelli valuta una nuova grande acquisizione. De Boer: "Come con Philips, cerchiamo stabilità e valore"

Agnelli, nuova mossa di Exor

Agnelli, nuova mossa di Exor: investimento in arrivo dopo l’uscita da Ferrari (foto di repertorio)

La famiglia Agnelli, attraverso la holding Exor, sta preparando un investimento da 2 miliardi di euro per entrare nel capitale di una nuova società europea o americana. È quanto emerge da un’intervista rilasciata dal direttore finanziario Guido de Boer a Bloomberg, che conferma l’intenzione del gruppo di reinvestire parte dei fondi derivanti dalla vendita parziale della quota in Ferrari.

L’operazione, secondo quanto spiegato da De Boer, punta ad acquisire una partecipazione tra il 10% e il 15% della futura società target, con l’obiettivo di diventarne il principale azionista. Si tratta quindi di realtà con una capitalizzazione di circa 20 miliardi, coerentemente con la strategia annunciata da Exor già al momento della dismissione parziale delle azioni Ferrari.

Una parte dei proventi, infatti, è stata destinata a un buyback da 1 miliardo di euro. Il resto sarà utilizzato per una nuova grande acquisizione, seguendo il modello già adottato con l’ingresso in Philips, in cui Exor ha investito inizialmente 2,6 miliardi per una quota del 15%, oggi salita al 19%. In quel caso, il focus era su un’azienda solida ma in difficoltà, in cui apportare esperienza industriale, visione strategica e orizzonte di lungo periodo.

“Cerchiamo aziende sottovalutate che abbiano bisogno di stabilità, dove possiamo fare la differenza come investitori attivi”, ha dichiarato De Boer. Proprio per questo motivo, Exor ha escluso settori come il farmaceutico, dove la componente industriale è meno centrale.

Oltre alla strategia, De Boer ha confermato che la sede della holding resterà ad Amsterdam: “Le regole sono stabili, il mercato finanziario è internazionale e il contesto è attrattivo per le tredici nazionalità presenti in azienda. Se dovessimo scegliere di nuovo, sceglieremmo ancora i Paesi Bassi”.

Dopo l’acquisizione di Philips, Exor gode oggi di una maggiore visibilità nel panorama europeo, anche grazie all’interesse crescente degli investitori olandesi. Il nuovo investimento, ancora senza una tempistica precisa, potrebbe rappresentare un ulteriore passo in quella che è ormai una trasformazione strutturale del portafoglio Exor, sempre più diversificato e orientato a opportunità internazionali ad alto valore strategico.

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