Cerca

Attualità

Consiglieri torinesi in sciopero della fame per Gaza: “Basta bombe, servono aiuti e pace”

Quindici esponenti del centrosinistra e del M5S aderiscono all'iniziativa "Digiuno per Gaza" durante la seduta del Consiglio: appello per un canale umanitario e un cessate il fuoco immediato

Consiglieri torinesi in sciopero della fame per Gaza

Consiglieri torinesi in sciopero della fame per Gaza: “Basta bombe, servono aiuti e pace”

Non solo mozioni o ordini del giorno: in Sala Rossa, questa volta, è il corpo a parlare. Una quindicina di consiglieri comunali torinesi, esponenti del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, ha scelto di digiunare per un giorno, lunedì 26 maggio, in occasione dei lavori d'aula, aderendo all'iniziativa “Digiuno per Gaza”. Una forma di protesta silenziosa ma determinata per richiamare l’attenzione sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e sull’urgenza di una soluzione diplomatica ai conflitti in Palestina e in Ucraina.

Il messaggio è chiaro: “Vogliamo l'apertura immediata di un canale sicuro e stabile per gli aiuti umanitari, che permetta l’ingresso di medici, operatori umanitari e Ong nella Striscia di Gaza, dove migliaia di civili sono intrappolati sotto le bombe e privi di cure”. Ma c’è di più: i consiglieri chiedono all’Unione Europea e alla comunità internazionale di prendere posizione con forza, fino a valutare sanzioni al governo israeliano, nel caso in cui non si avvii un cessate il fuoco immediato.

Dietro questo gesto simbolico, c’è anche una chiara dichiarazione di principio: il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. “La pace non è un’utopia, ma un obiettivo concreto che si può raggiungere solo con la partecipazione delle persone, delle istituzioni e degli Stati”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto.

Mentre il mondo assiste alle tragedie in Medio Oriente, a Torino si alza una voce netta, fuori dal coro, che reclama il ritorno alla diplomazia, al dialogo e alla difesa dei diritti umani. Un segnale che, anche dai Consigli comunali, può partire una richiesta di discontinuità nelle relazioni internazionali.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori