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Un campione per sempre: il Gassino FC festeggia Andrea nel giorno del suo compleanno

Nel giorno in cui avrebbe compiuto gli anni, la sua squadra lo celebra con amore e memoria. Una stagione perfetta, un campionato vinto, un barattolo di ricordi che nessuno potrà mai svuotare

Un campione per sempre

Un campione per sempre: il Gassino FC festeggia Andrea nel giorno del suo compleanno

Oggi, Andrea Vincenzi avrebbe soffiato sulle candeline. Avrebbe riso con i compagni, stretto forte mamma Valeria e papà Roberto, festeggiato il suo compleanno con la squadra del cuore: il Gassino FC, che per lui era casa. E invece, da quel maledetto 21 febbraio 2024, Andrea non c’è più. Non fisicamente. Perché in realtà, Andrea c’è ancora ovunque: nel fango dei campi, nei guanti stretti dei portieri, nelle urla dopo un gol, nei sorrisi stanchi dopo l’ultima parata.

Oggi avresti compiuto gli anni, e anche se non sei più con noi fisicamente, il tuo ricordo è più vivo che mai. Così scrive la società, nel messaggio affidato ai social, che è una carezza e una promessa. Perché Andrea, 12 anni appena, non è mai uscito dal cuore di chi lo ha conosciuto, allenato, abbracciato. E oggi, in questo giorno che avrebbe dovuto essere una festa, il suo nome torna a brillare.

Andrea era il portiere dell’Under 14 del Gassino FC. Viveva a Castiglione Torinese, frequentava le medie, aveva un amore grande per il calcio. Sognava parate spettacolari, vittorie, strette di mano a fine partita. Quel sogno si è interrotto troppo presto, a causa di una polmonite mal diagnosticata. Ma il suo spirito, no, non si è mai fermato.

Anzi: quest’anno, i suoi compagni hanno scritto la stagione perfetta. 18 vittorie su 18 partite, un campionato dominato con passione e grinta. E quando è arrivato il momento decisivo, lo scontro diretto con la seconda in classifica, il Gassino FC ha stravinto 6-0, accedendo al campionato regionale. Ma più di tutto, ha dedicato quel trionfo ad Andrea. A quel ragazzo che continua a “scendere in campo in ogni parata, in ogni corsa, in ogni abbraccio dopo un gol”, come scrive la società. “Questa stagione, insieme ai tuoi compagni del 2011, hai vinto il campionato. Un traguardo speciale, dedicato a te”.

Non è solo calcio. È vita che resiste alla morte. È una comunità che non dimentica. È sport che si fa abbraccio collettivo. Mister Salomone, che ha guidato i ragazzi in questa cavalcata, ha detto una cosa semplice ma definitiva: Andrea è il nostro angelo custode. Non è retorica. È verità. In ogni passo di questo anno incredibile, Andrea era lì. Invisibile e presente. Con il numero 1 addosso. Con il cuore in mano.

E c’era anche mamma Valeria. Sempre. A bordo campo. A stringere mani, ad asciugare lacrime, a tifare per i ragazzi che erano – e sono – anche un po’ i suoi figli. Lei, che ha festeggiato la vittoria del campionato con una commozione che ha parlato più di mille parole. Una madre che ha sempre sostenuto questi ragazzi con tutto il cuore, ha scritto il Gassino FC. Perché non c’è lutto che possa spegnere l’amore. E non c’è amore più forte di quello che continua a esserci, anche quando sembra impossibile.

Non è la prima volta che Gassino si stringe intorno ad Andrea. L’8 e il 9 febbraio scorsi si è disputato il primo Memorial Andrea Vincenzi, dedicato al nostro angelo custode con i guanti da portiere. Un torneo per Esordienti U13 che ha riempito il campo di via Diaz 56 di emozioni, applausi e silenzi carichi di significato. Presenti squadre di prestigio: Torino FC, Lascaris, Pro Eureka, Vanchiglia, e tante altre realtà del panorama torinese.

È stato un modo per celebrare la sua passione, quella che lo portava ogni giorno ad allenarsi con impegno, a sorridere anche quando era stanco, a vivere il calcio come un gioco serio e meraviglioso. Un torneo che ha trasformato il dolore in condivisione, la mancanza in presenza collettiva.

E oggi, nel giorno in cui Andrea avrebbe compiuto gli anni, quella memoria si rinnova. Non con una torta, ma con un pensiero. Non con una festa, ma con un’intera squadra che lo porta nel cuore.

Andrea è morto a febbraio 2024, a soli 12 anni. Una polmonite grave, confusa per giorni con altro. Tre dimissioni dal Pronto Soccorso di Chivasso, prima del ricovero al Regina Margherita di Torino, dove è spirato. L’autopsia ha confermato le omissioni. La Procura di Ivrea ha aperto un’indagine per omicidio colposo.

Ma il paese non ha atteso la giustizia formale per dimostrare affetto e rabbia. Migliaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa da Castiglione a Gassino. I funerali si sono svolti nel campo sportivo Valentino Bertolini, con la bara bianca di Andrea coperta dalla maglia del Torino FC e dalla sciarpa del Gassino. Un’immagine che nessuno, in paese, dimenticherà mai.

Andrea continuerà a giocare con noi, tutti i giorni. È una promessa. Così aveva scritto la società un anno fa. Oggi, quella promessa è mantenuta. Perché Andrea è lì, nel gruppo, nella maglia, nel tunnel che precede la partita. È nell’aria. Nel silenzio prima del fischio d’inizio. Nelle braccia al cielo dopo ogni gol.

E oggi, nel giorno del suo compleanno, tutto il Gassino FC gioca per lui. Come sempre. Più che mai.

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