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Avathor One, la rivoluzione elettrica della mobilità inclusiva

Design, tecnologia e dignità: arriva il primo veicolo per carrozzine che non fa sentire diversi, ma liberi

Avathor One

Avathor One, la rivoluzione elettrica della mobilità inclusiva

Un veicolo elettrico progettato per accogliere, non per adattare. È questa l’essenza di Avathor One, il primo dispositivo medico su quattro ruote pensato per la mobilità indipendente di persone su sedia a rotelle, di chi ha ridotta mobilità, o si trova temporaneamente in difficoltà motoria. Un mezzo che non trasporta, ma restituisce autonomia.

Il debutto ufficiale è previsto per il secondo semestre del 2025, con il lancio iniziale in Italia, seguito dalla Spagna nel 2026 e da altri mercati a partire dal 2027. Il prezzo sarà inferiore ai 10.000 euro, e potrà beneficiare di incentivi fiscali e deduzioni.

Avathor One nasce da un’idea forte, sviluppata a partire dal concept WheeM-i, firmato da Italdesign, e ora messa su strada dalla startup Avathor. Il progetto è stato presentato ufficialmente al Mauto, il Museo dell’Automobile, come primo esempio concreto di una mobilità realmente universale.

L’innovazione è radicale: la persona non deve lasciare la carrozzina, ma può entrare direttamente a bordo semplicemente guidandola sul veicolo, progettato per accogliere qualunque modello di sedia a rotelle. Nessun trasferimento faticoso, nessun supporto esterno necessario. Solo autonomia, semplicità, rispetto.

“Avathor One rappresenta la concretizzazione della nostra visione di una mobilità veramente inclusiva e universale”, ha dichiarato Cristiano Bilucaglia, presidente di Avathor. “Non è solo funzionale, ma esteticamente sofisticato. Un prodotto che le persone saranno orgogliose di utilizzare, indipendentemente dalle loro esigenze di mobilità”.

Il mezzo non è solo accessibile, ma anche intuitivo. L’interfaccia di comando si basa su un joystick semplice e reattivo, mentre i sistemi di sicurezza includono sensori radar anticollisione, telecamere posteriori e una struttura pensata per offrire protezione totale negli spostamenti urbani o in spazi chiusi, sia per uso privato che per servizi di sharing.

“Questo progetto dimostra la nostra capacità di creare soluzioni all’avanguardia”, ha aggiunto Antonio Casu, amministratore delegato di Italdesign. “Il concept WheeM-i puntava a promuovere inclusione e indipendenza. Oggi, con Avathor One, quella visione prende forma concreta e percorre le strade”.

Avathor One è certificato come dispositivo medico, un riconoscimento che sottolinea il suo valore non solo come veicolo, ma come strumento per l’autodeterminazione. Il suo design, volutamente contemporaneo e curato nei dettagli, rompe con lo stigma dell’“ausilio” e lo trasforma in scelta desiderabile.

In un mondo che parla sempre più di accessibilità ma spesso si ferma alle buone intenzioni, Avathor One prova a cambiare paradigma: dalla mobilità adattata alla mobilità pensata per tutti. Perché inclusione vera significa muoversi con la stessa libertà, senza dover chiedere il permesso.

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