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01 Aprile 2025 - 07:00
Giorgio Chiarle
E se il parco Berlinguer sta aspettando la primavera per tentare di rifiorire, c’è anche il parco Oasi della Speranza che sta vivendo momenti di difficoltà.
Giorgio Chiarle, segretario cittadino di Forza Italia, è un frequentatore abituale: porta il pane raffermo in un contenitore per contribuire a sfamare gli splendidi esemplari che hanno trovato casa nello spazio verde di via della Costituzione. Ma è proprio questo il punto: con il passare del tempo, cigni e anatre sono sparite. I cigni sono rimasti in tre, ma erano ben 7, e delle 5 o 6 anatre presenti negli ultimi anni, ne è rimasta una sola.
“Ho coinvolto anche la segretaria cittadina di Fratelli d’Italia, Elena Tamone, e Manolo Maugeri della Lega - racconta Giorgio Chiarle - . I volontari del parco sono encomiabili, intervengono dove possono e tengono tutto perfettamente pulito e funzionale. Ma c’è un problema di sicurezza: quello era un parco molto apprezzato per la presenza dei cigni. Ma prima hanno rubato le uova e adesso, a quanto pare, si son portati via anche gli esemplari adulti”.
Pare che ultimamente siano state installate delle telecamere per sorvegliare l’area. “E speriamo che servano a qualcosa - dice Chiarle - . Ultimamente, è stata trovata un’anitra morta con un amo attaccato al becco. Questa pratica crudele ci deve far riflettere sullo stato in cui versa questa città”.
E anche le sponde del canale di alimentazione del lago non sono più tanto sicure: il rio che passa a fianco dell’ingresso del parco è in fase di secca. Sulla segnalazione di Chiarle pubblicata su Facebook sono accorsi subito gli esperti: “Il corso d’acqua in questione è il Rio del Mulino, la cui alimentazione deriva dal canale della Bealera Nuova e a sua volta dal fiume Stura di Lanzo - scrive Daniele Mosca - il Rio del Mulino viene attivato per riempire il lago di via della Costituzione ma non può garantire portata costante”. In poche parole, se la falda acquifera è bassa, la portata lo sarà di conseguenza.

“E va bene. Però anche quel canale, a forza di scorrere, ha eroso terreno scoprendo le radici degli alberi - conclude Chiarle - . E a questo punto, merita anche valutare lo stato di sicurezza di quelle piante. Capisco la bellezza del verde pubblico, ma se non ci sono i mezzi per curarlo e tenerlo efficiente e sicuro, merita fare una riflessione anche per destinare meglio le risorse pubbliche stanziate dalla città per la gestione di questi luoghi”.
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