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Canavese al collasso? Le imprese resistono tra crisi e Cassa Integrazione

Produzione in lieve crescita, ma redditività ed export in calo. Le aziende lottano contro costi alle stelle, investimenti in stallo e un futuro incerto

Le Sfide Economiche del Canavese: Tra Ottimismo e Incertezze nel 2025

Paolo Conta, presidente Confindustria Canavese

Il primo trimestre del 2025 si apre con luci e ombre per le aziende del Canavese, secondo i dati dell’Indagine Congiunturale condotta da Confindustria Canavese. Nonostante un contesto economico complesso, segnato dalla crisi dell'automotive, dalle tensioni geopolitiche e dalla difficoltà di accesso agli incentivi, gli imprenditori locali manifestano una discreta fiducia, in controtendenza rispetto alla media piemontese.

Le aziende canavesane prevedono un incremento della produzione (+2,5% il saldo ottimisti/pessimisti), mentre gli ordini totali mostrano un lieve segnale positivo (+1,2%). Tuttavia, non mancano segnali preoccupanti: la redditività si attesta a -8,6%, mentre l'export, pur in miglioramento rispetto al trimestre precedente, rimane in territorio negativo (-6,6%).

Produzione industriale

Sul fronte occupazionale, le aspettative restano moderatamente positive (+3,3%), ma il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sale al 20%.

Parallelamente, crescono i costi di produzione, con il 30,3% delle imprese che segnala aumenti per le materie prime, il 26,9% per l'energia e il 30,1% per logistica e trasporti. L'indagine rileva inoltre un calo delle aziende pronte a fare investimenti significativi (22,8%), mentre il 54,5% prevede interventi marginali e il restante 22,8% non investirà affatto. Questo andamento riflette un utilizzo degli impianti al 77% della capacità, un dato in lieve diminuzione rispetto al passato.

Nonostante le difficoltà, il presidente di Confindustria Canavese, Paolo Conta, sottolinea la capacità di adattamento del tessuto economico locale.

"Il Canavese  - dice - dimostra di sapersi adattare a uno scenario ricco di incognite. La crescita degli investimenti, anche se moderata, e il saldo positivo sulla produzione indicano una volontà di reazione. Tuttavia, sarà fondamentale mettere al centro dell'agenda politica attrattività e sviluppo, elementi chiave per il nostro territorio."

A livello piemontese, il quadro è più cupo. Le imprese del comparto manifatturiero mostrano una contrazione significativa (-12,7%), mentre il settore dei servizi registra una crescita (+13,7%), favorito dalla minore esposizione alle tensioni internazionali. Le province di Vercelli (-28,9%), Biella (-9,9%) e Alessandria (-8,4%) registrano i cali più marcati nella produzione. Di contro, Torino (+0,3%) e Canavese (+2,5%) mantengono un segno positivo.

Secondo Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, gli investimenti privati saranno cruciali per superare le sfide del 2025: "È essenziale sfruttare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e contenere i costi energetici per sostenere la crescita delle imprese."

Insomma, tra difficoltà e segnali di ripresa, il Canavese prova a guardare avanti, dimostrando che, anche nei momenti più difficili, c’è spazio per speranza e determinazione.

QUI L'INDAGINE DELL'UNIONE INDUSTRIALI DI TORINO CLICCA

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